Non ho voglia di fare niente, solo dormire. Quante volte ti è capitato di pensare una frase del genere? O anche “vorrei fare tante cose ma non faccio nulla”, con quella sensazione addosso di star sprecando del tempo prezioso a pensare senza agire. E più pensi di star buttando via del tempo più l’ansia e il senso di colpa aumentano, facendo crescere di conseguenza anche il malessere.
Quello che stai sperimentando è un periodo di apatia, parola che indica proprio lo stato di indifferenza, indolenza e insensibilità agli stimoli provenienti dal mondo esterno.
Perché non ho voglia di fare niente?, ti starai chiedendo, e la verità è che non esiste una risposta assoluta. Le cause possono essere diverse, da una condizione transitoria e motivata da una ragione specifica, a una situazione più ampia e profonda, da sradicare con l’aiuto di uno psicologo o di uno psicoterapeuta.
Stanchezza, tristezza e noia sono sintomi che spesso accompagnano questa voglia di non fare niente: scopriamo di più a riguardo e qualche consiglio utile per non farsi sopraffare.
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Indice
Apatia: sono triste non ho voglia di fare niente
La parola apatia viene dal greco ἀπάϑεια, dove possiamo distinguere un’alfa privativa e la parola πάθος (pathos), che significa passione. Letteralmente la traduciamo quindi con “privo di passione”, ma questo non significa che si riferisce a chi non ha interessi o passioni: può provare l’apatia anche chi coltiva mille hobby.
Apatia significa mancanza di slancio o di motivazione verso tutto ciò che riguarda la vita quotidiana. Si può limitare ad un solo ambito della tua vita (es. non ho voglia di studiare), oppure può riguardare un po’ tutto senza distinzione. Quando non hai voglia di fare niente può darti noia anche vestirti al mattino, lavarti i denti o raccogliere quel calzino dal pavimento. È per questo che chi prova apatia spesso tende a evitare qualsiasi situazione che comporti l’interazione sociale.
Sperimentare questa sensazione di indolenza e insensibilità agli stimoli può derivare da diversi fattori, e può trattarsi di una condizione transitoria o di un sintomo per una condizione più ampia.
Cause dell’apatia
Le principali cause dell’apatia sono le seguenti:
- Disturbi psichici o psicologici, come per esempio depressione, schizofrenia o Alzheimer
- Abuso di farmaci o di sostanze stupefacenti
Molto spesso l’apatia è la conseguenza diretta di un periodo di forte stress, che può risolversi in un tempo relativamente breve o, se ignorato, trasformarsi in un disturbo psicologico.
Perché non ho voglia di fare niente?
Che sia cominciato da qualche giorno o da mesi interi, chiederselo è del tutto normale: perché non ho voglia di fare niente? A volte la risposta può anche essere ovvia per chi ci vede da fuori, ma noi non riusciamo comunque ad accorgercene. Le motivazioni più comuni sono:
- Periodo di forte stress, dovuto a un motivo in particolare o, più comunemente, a diverse ragioni che si accavallano. Magari devi traslocare, per esempio, e al tempo stesso iniziare un nuovo lavoro.
- Burnout. Aver vissuto un periodo particolarmente stressante, mantenendo ritmi frenetici per tempi prolungati. All’inizio tutto okay ed entusiasmante, “ce la posso fare, anzi, faccio anche di più”. Ma con il passare del tempo quei ritmi sono impensabili da mantenere, e il tuo corpo ti sta dicendo rallenta, che non ce la faccio più. Semplicemente gli stai chiedendo troppo, e ha trovato il modo per fartelo sapere. Ci sono professioni più a rischio burnout per condizioni e pressione sociale, e purtroppo è un fenomeno sempre più comune.
- Evento traumatico o triste, come può essere un lutto o aver vissuto un incidente. È normale sentire di avere le emozioni sballate dopo un evento del genere. Inevitabilmente ti segna, non per forza a vita eh, ma sii più comprensivo nei tuoi confronti e datti il tempo di rimarginare le ferite. “Sono triste e non ho voglia di fare niente”: e ci credo, ti risponderebbe qualcuno in un contesto simile.
Quando non hai voglia di fare niente
Più nel dettaglio, quando succede di non aver voglia di fare niente? Ecco alcuni esempi concreti di situazioni in cui è facile che si presenti l’apatia:
- Quando stai per vivere un grande cambiamento. Questo può interessare ogni ambito della tua vita: stai per cambiare lavoro, magari, lasciando una vecchia strada per una più nuova e quindi incerta. Oppure stai sperimentando lo stress del trasloco, che solo chi lo vive sa quanto può impattare negativamente sull’umore.
- Sta per succedere qualcosa su cui hai alte aspettative, che può essere il feedback per un colloquio, il risultato degli esami scolastici o l’attesa di una gravidanza. Già di per sé la sensazione di ansia derivata dall’attesa può scatenare apatia, ma se poi queste aspettative vengono deluse è ancora più facile caderci.
- Sei in un periodo di stress, che detto così può voler dire tutto e niente, ma è proprio così. Lo stress è una condizione che ognuno sperimenta in modo diverso e per motivi diversi: solo tu puoi sapere se ciò che stai vivendo può provocarti stress.
- Sei in un periodo di serenità. E tu dirai… ma come? Ebbene sì, anche la troppa calma può portare a effetti negativi come l’apatia. Il fatto è che nei soggetti particolarmente ansiosi, la serenità prolungata può scatenare una sorta di dubbio: perché sto così bene? È come se il corpo diventasse sospettoso, segnando come negativa anche questa sensazione positiva.
Non ho voglia di fare niente: cosa fare per sconfiggerla
Anche se in questo momento probabilmente non ci credi, è possibile uscire da questo limbo di apatia e tristezza. Non subito, certo, non tra cinque minuti e magari nemmeno tra un mese. Ma passo dopo passo si torna ad uno stato di serenità, con qualche piccolo accorgimento. Vediamo alcune cose che puoi fare per sconfiggere l’apatia.
Prendere una pausa
Sono triste e non ho voglia di fare niente: quando pensi frasi del genere, hai anche la sensazione che non ne uscirai mai. Ti senti impotente di fronte all’indolenza, e naturalmente vedi tutto nero. Il fatto è che spesso e volentieri in queste situazioni tendiamo a pretendere davvero troppo dal nostro corpo e dalla nostra mente, puntando all’altro estremo. Non hai voglia di fare niente, e ti metti in testa di dover fare mille cose per compensare.
La realtà è che non devi compensare per niente, anzi. Molto spesso la causa dell’apatia è proprio il burnout, come abbiamo visto. Sai come si dice, no? Hai tirato troppo la corda e adesso…
…si è spezzata.
Stress cronico, sensazione di disagio all’altezza del petto, ansia e stanchezza perenne sono solo alcuni dei sintomi che accompagnano l’apatia in questa circostanza. E no, bere sette caffè al giorno non risolverà la situazione. Un po’ perché non è propriamente vero che la caffeina fa restare svegli e vigili. E un po’ perché non è nascondendo la polvere sotto al tappeto che si spolvera casa.
Sotto sotto lo sai benissimo cosa sta cercando di fare il tuo corpo: fermarti. Ha bisogno di tregua, e la cosa migliore che tu possa fare è concedergliela, accettare il momento e prendere una pausa.
Metti in pausa i tuoi impegni e lascia perdere la lista di cose da fare per un attimo. Rilassati, fai le cose che ti fanno stare bene e che ami. E se continui a pensare “mi annoio ma non ho voglia di fare niente”, allora non fare niente. A volte stare fermi è l’azione più efficace che si possa fare. D’altronde…
L’importante è capire che fermarsi, a volte, è tanto importante quanto andare avanti. (anonimo)
Fare esercizio fisico, magari all’aria aperta
E tu dirai… non ho voglia di fare niente, solo dormire, e tu mi proponi di fare esercizio fisico? Proprio così.
Che fare movimento apporti enormi benefici all’organismo e alla psiche non è certo un mistero. Questo perché durante l’esercizio aumenta il livello di serotonina e vengono rilasciate endorfine che aiutano a ridurre lo stress e a migliorare l’umore. Non lo dico certo io, ma la dottoressa Elisa Morrone in questo articolo.
Allo stesso tempo, stare all’aria aperta è un altro toccasana per la tua mente: secondo il docente di psicologia ambientale Terry Hartig, incide positivamente sulla qualità della vita e aiuta a ridurre lo stress.
Viene da sé che mettere insieme le due cose sia la combo ideale per chi non ha stimoli e voglia di fare niente. Non c’è bisogno di correre la maratona o prepararsi per il triathlon: anche solo una passeggiata all’aria aperta può fare tantissimo.
L’esercizio fisico è inoltre un ottimo incentivo per chi prova stanchezza cronica. Ti sembrerà paradossale, ma fare attività fisica ti dà energie, non te le toglie. Se hai difficoltà anche nel fare le classiche attività quotidiane come le faccende di casa, puoi sfruttare la carica di energie che ti lascia l’allenamento per trovare la forza di sbrigarle.
Non hai voglia di fare niente? Trova uno scopo
Trovare uno scopo non significa trovare l’obiettivo ultimo della propria vita, il senso stesso dell’esistenza o cose del genere. Vuol dire soltanto ricominciare a vedere la vita per step, per obiettivi da raggiungere e scopi da conseguire.
Questo può riferirsi al lavoro, per esempio. Non so cosa fare nella vita a livello lavorativo: è una questione che riguarda e preoccupa molte persone, e su cui noi abbiamo basato il blog che stai leggendo. Orientativamente nasce proprio per aiutare te e chiunque sia confuso sul futuro a trovare la propria strada, valutando tutte quelle che esistono.
Ma la ricerca di uno scopo può anche riferirsi ad aspetti più piccoli della propria vita, come la creatività o la sfera personale. Qualche esempio?
- Imparare una nuova lingua
- Trovare nuovi amici
- Finire il disegno lasciato in sospeso da mesi
- Partire per un’esperienza di volontariato all’estero
- Scrivere un messaggio all’amico che non senti da tempo
Possiamo fare ancora un passo indietro, se già queste attività ti sembrano troppo grandi. Il tuo obiettivo può essere quello di comprare quel paio di stivali. Come dice Cameron in Modern Family, c’è sempre un paio di stivali…
Tutto quello che devi fare a questo punto è capire come raggiungere il tuo obiettivo: in quanti step è realizzabile? Ci sono degli ostacoli? Passa alla pianificazione e, ancor prima di agire davvero, ti sembrerà di aver sbloccato qualcosa nella tua mente.
Non esagerare e parti dal piccolo
Se la tua apatia va avanti da tempo e ti fa trascurare anche le attività quotidiane di base, parti proprio da lì. Non c’è bisogno di progettare weekend fuori porta o quadri in stile rinascimentale, se non sei ancora pronto a ricominciare con le faccende domestiche o con le cose quotidiane.
Devi accettare di dover andare per gradi, e partire dal piccolo. Lavarti i capelli, per esempio, rifare il letto, lavare i piatti o far partire una lavatrice: sono tutte attività che tendiamo a trascurare a causa dell’apatia. Ma portarne a compimento anche solo una ti farà sentire decisamente meglio, anche se sul momento odierai doverlo fare.
Anzi, più le faccende domestiche si accumulano più il senso di oppressione e la voglia di fuggire dalle responsabilità aumentano. Perciò se la situazione è arrivata a questo punto datti tempo, e comincia da una cosa per volta.
Scrivere un diario quando non si ha voglia di fare niente
Anche scrivere un diario può rivelarsi un valido aiuto in una situazione di apatia. Mettere nero su bianco pensieri, emozioni ed eventi che hanno caratterizzato la propria giornata aiuta non soltanto a sfogarsi, ma anche a ridimensionare e a dare un senso a tutto. Finché non butti fuori, non ti rendi conto di ciò che stai provando, e poterlo fare senza temere giudizi o rimproveri ti concede assoluta libertà di espressione.
Inoltre, è stato dimostrato che prendersi un momento durante la giornata per scrivere un diario aiuta ad alleviare i sintomi dell’ansia, riducendo anche la pressione sanguigna.
Chiedere aiuto a un professionista
Quando tutto questo non basta e la voglia di non fare niente si protrae nel tempo, è il caso di chiedere aiuto. Continuare così rischia soltanto di condizionare e limitare la tua vita, portandoti a rinunciare ai rapporti sociali, così come ad eventi e a occasioni importanti. Non sentirti in colpa se già è successo in qualche caso, ma chiediti se valga la pena andare avanti così piuttosto che farti aiutare da un professionista.
Chiedere aiuto non è da vigliacchi, tutto il contrario. È un atto di coraggio e determinazione, la dimostrazione di una grande maturità e consapevolezza emotiva. Ed è anche il primo grande passo per sconfiggere l’apatia: si tratta di un’azione importante, che richiede grande forza. Ma che può aiutarti a capire cosa ti succede e come comportarti per stare meglio.
Non esitare a chiedere una mano ad un professionista del benessere psicologico. Puoi informarti su psicologi e psicoterapeuti che operano nella tua zona per colloqui di persona, oppure affidarti ai servizi online. I più validi oggi sono:
- Unobravo
- Serenis
- Psicodigitale
- Con te all’estero, utile se vivi fuori dal Paese ma preferisci confrontarti con un terapeuta italiano
In tutti i casi sopraelencati, il primo colloquio conoscitivo è gratuito.
Non ho voglia di fare niente: è depressione?
Oggi che la depressione non è più un tabù viene diagnosticata molto più spesso. Complici i ritmi frenetici che la vita ci costringe a mantenere e le situazioni ostacolanti del mondo odierno, circa 300 milioni di persone ne soffrono. E almeno il 10% della popolazione italiana ne ha sofferto durante l’arco della propria vita.
Non ho voglia di fare niente: è depressione? Chiederselo è lecito e comprensibile, dal momento che i sintomi spesso sono gli stessi. O meglio, l’uno può essere sintomo dell’altra, trasformando il tutto in un circolo vizioso e asfissiante. In depressione, è comune sentirsi stanchi e affaticati, pensare “non ho voglia di fare niente” e rimanere a letto tutto il giorno. Perché senti proprio di non avere le forze per far altro, per reagire: sono i pensieri a prosciugare ogni tua energia.
Poi però arriva la sera e con essa il senso di colpa: fallimento, inutilità, vergogna sono tutte sensazioni che possono insorgere per non aver fatto niente tutto il giorno. Vai a letto con l’idea di fare meglio il giorno dopo, ma al mattino la stanchezza e l’apatia sono di nuovo lì.
Se ti senti così da tanto tempo, se riscontri diversi sintomi o se, semplicemente, pensi che la tua possa essere depressione, lasciati aiutare da un professionista.
Detto questo, l’articolo finisce qui: speriamo di esserti stati utili per trovare il modo di mettere il primo passo fuori dall’apatia. Non è facile, anche se molti tendono a minimizzare e a farti sentire ancora peggio: no, non è facile e a volte sembra un ostacolo insormontabile. Prenditi tutto il tempo di cui hai bisogno e se è il caso fatti aiutare: vedrai che, a piccoli passi, riuscirai a riprendere in mano la tua vita.
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