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Come fare un curriculum perfetto: esempi e consigli

Cerchi di capire come fare un curriculum perfetto? Ecco una guida pensata su misura  per te!

Il CV è il nostro biglietto da visita con potenziali datori di lavoro e -soprattutto- con i recruiter HR: già da come è impostato si faranno un’idea di chi siamo e di quanta cura abbiamo nel fare le cose. 

Spesso tra un curriculum pieno di esperienze lavorative ma disordinato o un po’ anonimo, e uno da entry-level ben curato e personalizzato, vince il secondo. Perché? Perché ci sta dando informazioni sul tipo di persona che l’ha redatto, sulle sue qualità, sul suo modus operandi nella vita così come nel lavoro. 

Ma cosa scrivere nel curriculum per fare colpo sui recruiter? Quali informazioni omettere? E, ancora, cosa inserire nel CV se non ho esperienza lavorativa?
Le domande a cui rispondere sono tante, perciò non perdiamo altro tempo e cominciamo! 

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Come fare un curriculum perfetto: la struttura

Nel mondo delle risorse umane l’occhio vuole la sua parte, e non ci riferiamo al tuo aspetto fisico: quello non conta. Ciò che è rilevante, però, è come si presenta il tuo CV: i recruiter passano in rassegna centinaia di curriculum vitae per ogni offerta di lavoro, perciò il tuo deve riuscire a far colpo! 

Cerca quindi di curare l’aspetto del tuo CV: deve essere ordinato e leggibile con chiarezza, semplice ma che abbia personalità. 

In base al tipo di lavoro che cerchi, puoi prenderti qualche libertà in più: nel curriculum di un graphic designer, per esempio, si può giocare con i colori, con il design e anche con il linguaggio. Mentre invece il CV di un analista finanziario dovrà rimanere più basic e impostato. 

Prediligi la struttura a blocchi e l’ordine gerarchico delle informazioni: le più recenti e importanti sopra, il resto sotto.

Alcuni ulteriori accorgimenti per fare un curriculum perfetto: 

  • Usa gli elenchi puntati: sono più chiari e immediati, chi legge il tuo CV apprende subito le informazioni necessarie
  • Usa il grassetto per le parole rilevanti, così da farle risaltare 
  • Non superare le 1-2 pagine: una lunghezza eccessiva potrà soltanto penalizzarti

Puoi servirti dei modelli pre-impostati che trovi in giro sul web o -ancora meglio- utilizzare Canva, un tool magico per creare un curriculum personalizzato e unico!

Formato del CV

Esistono tre tipi di curriculum vitae: quale utilizzare? Dipende dall’offerta per cui ti candidi.
Vediamoli insieme: 

  • CV personalizzato: è quello da inviare alle varie offerte di lavoro, ovvero che risponda alle richieste di quella precisa posizione lavorativa. In base a ciò che viene scritto nella Job description dell’offerta, adatterai il tuo CV. Questo è ciò che bisogna fare anche con la lettera di presentazione da allegare al curriculum.
  • CV formato europeo: viene richiesto specificamente in bandi e concorsi. L’Europass è semplice e standard, ed è spesso preferito dalle aziende perché ottimizza il lavoro di recruiting.
  • CV in inglese: da utilizzare per candidarsi in aziende estere o per rispondere a un annuncio di lavoro scritto in inglese. 

Leggi anche: Come scrivere una lettera di presentazione (motivazionale)

Cosa scrivere nel curriculum: i blocchi fondamentali

Adesso che abbiamo come strutturarlo, vediamo cosa inserire nel curriculum per renderlo efficace: quali blocchi di informazioni sono fondamentali? 

  • Informazioni personali e contatti 
  • Istruzione e formazione
  • Esperienze lavorative
  • Altre esperienze, hobby e interessi
  • Competenze tecniche (hard skills)
  • Competenze trasversali (soft skills)
  • Competenze linguistiche 
  • Privacy policy

Informazioni personali e contatti

In questo primo blocco dovrai inserire i tuoi dati personali: nome e cognome, data di nascita, residenza e contatti come telefono ed e-mail. 

Se lo hai, puoi inserire qui il tuo sito web/sito portfolio o il tuo profilo LinkedIn, molto efficace soprattutto per i lavori digitali. 

Per quanto riguarda la foto, sappi che non è obbligatoria: tuttavia, se la vuoi inserire, cerca di metterne una professionale. Primo piano, sfondo neutro. 

Leggi anche: Come usare LinkedIn per trovare lavoro

Istruzione e formazione

Subito dopo tocca alle tue esperienze formative, da inserire in ordine cronologico decrescente (in alto la più recente, in basso la meno recente). Sì a laurea e diploma, ma anche a corsi di formazione o qualifiche professionali.

E cerca di dare risalto a master e dottorati, utilizzando il grassetto!

Per ogni esperienza formativa, specifica:

  • Date: quando hai ottenuto il titolo, in quali anni hai frequentato quella scuola…
  • Titolo ottenuto
  • Indirizzo della scuola 

Se hai ottenuto voti ottimi via libera a scriverli, altrimenti va bene anche omettere! 😉

Esperienze lavorative: come scriverle per fare un curriculum perfetto

Naturalmente è importante inserire anche l’esperienza professionale accumulata sino al momento della candidatura. 

Mantieni l’ordine cronologico decrescente utilizzato per la formazione, così i recruiter conosceranno subito se le tue ultimissime esperienze, che sono le più rilevanti. 

Se hai tante esperienze lavorative puoi anche decidere di porre questo blocco sopra quello dell’istruzione, per dargli più risalto. Inoltre, se le esperienze sono veramente tante è bene selezionare le più importanti, magari specificando che “queste sono alcune delle mie principali esperienze professionali”

In questo modo risparmierai spazio prezioso sul CV e, se i recruiter dovessero essere interessati, avranno modo di chiederti dei tuoi altri lavori a colloquio. 

E cosa scrivere nel curriculum se non hai esperienza lavorativa? Questa è una delle domande più comuni riguardo alla stesura del CV: è davvero così essenziale aver già lavorato prima per essere assunti? 

Ovviamente no, altrimenti nessuno potrebbe mai cominciare. Quando non si ha esperienza bisogna puntare su altro: cerca di arricchire le altre sezioni, soprattutto quella che vedremo nel prossimo paragrafo! 

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Altre esperienze, hobby e interessi

Anche se probabilmente pensi il contrario, inserire nel curriculum hobby, interessi ed esperienze non professionali è fondamentale per fare colpo. 

Lo dice anche Fabiana Andreani (fabianamanager su Instagram), una HR manager e content creator che dà preziosi consigli ai giovani su come scrivere il curriculum. Ti consiglio di seguirla e prestare attenzione ai suoi contenuti: ti darà una grossa mano per fare un curriculum perfetto!

Ma torniamo a noi: perché, dunque, è così importante parlare di queste cose? Perché è quello che fai nel tuo tempo libero che ti definisce come persona, e che permette ai recruiter di capire qualcosa su di te a livello più profondo.
Non tutte le competenze si acquisiscono con il lavoro: anche quest’altro tipo di attività può lasciare preziosi insegnamenti, utili poi nel mondo professionale.

Ecco perché dovrai dare il meglio di te in questa sezione e parlare di:

  • Hobby: passione per il giardinaggio, per il cinema, per la scrittura creativa o per qualsiasi altra cosa. Dal suonare uno strumento al fare l’uncinetto: cosa ti piace fare nel tempo libero? A cosa dedichi attenzione? Su cosa investi tempo e denaro?
     
  • Interessi: se sei una persona attiva a livello politico o sociale, per esempio, puoi parlarne qui. Fai parte di qualche associazione in difesa di determinati diritti? Nutri particolare interesse verso la situazione ambientale, politica o sociale del Paese?
  • Esperienze non professionali: Se hai viaggiato con Workaway, per esempio, ai recruiter interessa: saranno incuriositi e a colloquio ti chiederanno di più sulla tua esperienza, cosa ti ha insegnato e come mai hai deciso di farla.
    Via libera a tutte le attività sportive, attività di volontariato, alle esperienze all’estero… e, ovviamente, anche alle attività di volontariato all’estero!

Leggi anche: Workaway: come funziona e come usarlo per viaggiare gratis

Competenze tecniche: hard skills

Le competenze tecniche comprendono tutto ciò che sai a fare a livello tecnico, ovvero tutte le capacità acquisite grazie a studi specifici o allo svolgimento di un lavoro. 

Per esempio, per uno sviluppatore web alcune delle competenze tecniche possono essere la conoscenza di linguaggi di programmazione come Javascript, HTML5 e CSS3. Oppure, per un parrucchiere la capacità di eseguire mèches, decolorazione e taglio.

Sii specifico riguardo l’utilizzo di macchinari, tools e così via.

Competenze trasversali: soft skills

Le competenze trasversali, invece, comprendono le caratteristiche personali che l’individuo mette in atto in risposta alle richieste sul lavoro, particolarmente legate all’aspetto organizzativo. 

Qualche esempio di soft skill

  • Capacità di lavorare in team 
  • Gestione del tempo
  • Autonomia nell’organizzare il lavoro
  • Flessibilità 
  • Doti comunicative
  • Doti di leadership 
  • Problem solving 
  • Pensiero critico 

Scegli le abilità personali che più ti rappresentano: se hai deciso di studiare da privatista, per esempio, sicuramente potrai dire di saper autogestire il tuo tempo e il lavoro da svolgere!

E attenzione sempre a non mentire: durante il colloquio si presta particolare attenzione a queste informazioni, perciò potrebbero chiederti di approfondire. 

Competenze linguistiche

Le conoscenze linguistiche sono una competenza molto apprezzata nell’ambiente lavorativo, e perciò è bene inserirle nel curriculum. Ma come? 

Di solito si fa un elenco puntato delle lingue parlate con accanto il livello di padronanza raggiunto: anche qui non mentire sulle tue reali conoscenze! Al colloquio potrebbero voler verificare il tuo reale livello, e sai che figuraccia se hai esagerato nel CV!

Per definire il tuo grado di conoscenza puoi utilizzare due diversi modi: 

  • Livello: A1-A2 per una conoscenza sufficiente, B1-B2 per una buona padronanza e C1-C2 per un’ottima conoscenza linguistica.
  • Parole: Base (livello A1-A2), Intermedio (B1-B2) o Alto (C1-C2). Se sei bilingue, puoi definirti livello Madrelingua nella tua seconda lingua. Per quanto riguarda l’italiano, invece, se ti candidi per una posizione nel nostro Paese non è necessario inserirlo tra le lingue conosciute. 

Se hai abbastanza spazio nel tuo CV puoi anche dividere le conoscenze linguistiche per:

  • Comprensione
  • Lettura e scrittura
  • Produzione orale

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Privacy policy

Infine, per fare un curriculum perfetto non ti manca altro che inserire il consenso al trattamento dei dati personali. Si tratta dell’autorizzazione al trattamento dei dati tutelati dalla GDPR e dalla legge italiana sulla privacy (non è necessaria in un CV destinato all’estero).

Non c’è bisogno di un blocco a parte, basta trovare un piccolo spazio in cui copiare e incollare questa frase: 

“Autorizzo il trattamento dei miei dati personali presenti nel curriculum vitae ai sensi del Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196 e del GDPR (Regolamento UE 2016/679)”

Di solito poi si aggiunge anche una firma, e il gioco è fatto.

Cosa non fare nel CV

E se finora abbiamo visto cosa fare per scrivere un buon CV, vediamo adesso gli errori da evitare assolutamente!

  • Inserire foto non professionali: come abbiamo visto la foto non è obbligatoria e -soprattutto all’estero- è anche superflua. Se però decidiamo di inserirla, cerchiamone una seria! No selfie, no foto al mare, no foto di qualsiasi tipo che non siano un primo piano su sfondo neutro.
  • Frasi troppo lunghe: lo spazio è poco e il tempo per attirare l’attenzione anche: cerca di scrivere frasi brevi e concise. Ancora meglio: utilizza gli elenchi puntati e metti in grassetto le parole chiave. Non essere troppo prolisso o nessuno leggerà ciò che hai scritto!
  • Scrivere cose non vere: mentire è quanto di più sbagliato si possa fare in un CV. Se ti dovessero chiedere più informazioni non faresti per niente una bella figura, e rischieresti di rovinarti la reputazione.
  • Errori grammaticali: eddai, su! Il curriculum è il tuo mezzo per trovare lavoro, per fare carriera, per avere l’opportunità della tua vita. Direi che una controllatina prima di inviarlo se la merita, no? Non è che devi diventare correttore di bozze all’improvviso, eh… Solo verificare che nel tuo CV non ci siano “h” di troppo o strafalcioni evitabili.
  • Inviare lo stesso CV a tutti: questo è un errore molto comune, purtroppo, e le aziende lo sanno. Un curriculum generico però non avrà mai lo stesso effetto di uno personalizzato, scritto su misura per quello specifico annuncio. Se un recruiter si ritrova un CV che risponde esattamente alla job description dell’annuncio, fidati che ne rimane particolarmente colpito.

Adesso sai tutto su cosa scrivere nel curriculum e come farlo affinché sia efficace: su, non c’è tempo da perdere! Mi raccomando, non sottovalutare nessuno di questi punti e vedrai che in tempo zero le risposte alle tue candidature aumenteranno in modo considerevole. Noterai la differenza!

Alla prossima! 

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