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Come diventare arbitro di calcio e non: corsi e requisiti

Molti da bambini hanno il sogno di fare i calciatori, magari in una delle più forti squadre nel mondo. Altri, però, con la stessa passione per lo sport e anche con un forte senso della giustizia e del rispetto delle regole, sono di altre vedute.
E già da piccoli camminano con il fischietto al collo e il cartellino alla mano, dicendo: voglio diventare arbitro!

Preciso e puntiglioso come un correttore di bozze, il suo obiettivo è che tutto sia fatto secondo le regole. Considera che, se anche tu sei qui perché hai il sogno di diventare un grande arbitro di calcio (e non), per seguire questa strada ti serviranno:

  • Età tra i 15 e i 35 anni 
  • Corso di formazione 
  • Ottima forma fisica

E considera anche che il percorso è bello tosto, impegnativo ed è per questo che ci piace! Le cose troppo facili non ci fanno gola, qui su Orientativamente.

C’è bisogno di sudarselo, questo futuro, se no che soddisfazione ci dà? Ma non perdiamoci in chiacchiere: vediamo subito come diventare arbitro, cosa fa e quanto guadagna! 

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Chi è l’arbitro: giudice dalla maglia a strisce

L’arbitro è il professionista che dirige una competizione sportiva: indipendentemente dallo sport di cui si tratta ci sarà sempre un arbitro a presiedere la gara.

Il suo lavoro consiste nel supervisionare i giocatori e garantire il regolare svolgimento della partita, nel pieno rispetto del regolamento. Che lui, ovviamente, conosce più delle sue tasche. 
In pratica è un giudice con una maglia a righe bianche e nere al posto della toga!

Per diventare arbitro devi avere degli occhi da falco, perché dovrai rilevare e, nel caso, sanzionare tutte le infrazioni che vengono fatte alle regole del gioco in questione. Dovrai seguire la palla e i movimenti dei giocatori: sarai come una babysitter che tiene tre gemelli in età prescolare contemporaneamente! 

Anche se sembra banale da dire, l’arbitro deve essere necessariamente super partes, al di sopra delle parti. Cioè deve garantire totale imparzialità nel suo giudizio, anche se in gioco c’è la sua squadra del cuore da quando è venuto al mondo.

È importantissimo per poter fare l’arbitro in modo professionale saper mettere da parte le proprie preferenze, e solo così potrai arrivare ad alti livelli come hanno fatto arbitri come Nicola Rizzoli e Pierluigi Collina.

Tra l’altro il primo dei due ha anche scritto un libro: Che gusto c’è a fare l’arbitro.

Lo sapevi che ogni arbitro dell’AIA dispone di una Tessera Federale che gli permette di accedere a tutti gli stadi in cui si gioca una partita organizzata dalla FIGC? Un sogno, per un amante dello sport come te!

Un altro professionista che per lavoro partecipa a quanti più eventi sportivi possibile è il giornalista sportiva: scopri qui come diventare giornalista!

Come diventare arbitro di calcio

E, anche se quando guardiamo le partite dal nostro divano ci sentiamo sempre tutti così esperti, in realtà per poter diventare arbitro bisogna avere delle conoscenze e delle competenze reali, che solo un corso di formazione adeguato sarà in grado di fornirti. 

Ti dico subito che per diventare arbitro non è richiesta una laurea, perciò non dovrai per forza fare l’università e avere chissà che titolo di studio.

Se però la vuoi fare comunque, preferire una laurea in Scienze Motorie sicuramente ti darà un bel vantaggio. E da lì ti si apriranno anche altre porte, come quella per fare il personal trainer, per esempio, o per diventare professore di educazione fisica

Comunque, per diventare arbitro di calcio la formazione è ben precisa, e prevede questi step:

  • Corso AIA nazionale
  • Prova di ammissione all’esame
  • Esame finale

Quindi dovrai seguire un corso nazionale organizzato da AIA, ovvero l’Associazione Italia Arbitri. L’iscrizione a questo corso è gratuita, ma ti puoi iscrivere solo se hai un’età compresa tra i 15 e i 35 anni non compiuti.

Dopo aver seguito le lezioni sul regolamento, sulla preparazione atletica, e su un po’ di medicina e alimentazione legate allo sport, sarai finalmente pronto per accedere alla prova d’ammissione all’esame.

E po dovrai quindi sostenere un esame finale, che sarà composto da alcuni test scritti e orali sul Regolamento del Giuoco del Calcio più un test di idoneità atletica.

Se lo superi sei appena riuscito a diventare arbitro per l’Associazione Italiana Arbitri FIGC e inizi già da subito ad arbitrare qualche gara nella prima categoria di arbitraggio, quella dei Giovanissimi, inizialmente accompagnato da un tutor

Ah! Dimenticavo una cosa importante. Alla fine del corso, ti verranno dati gratuitamente la divisa ufficiale da arbitro, il taccuino e il fischietto da tenere sempre a portata! 

Come diventare arbitro di altri sport

Ovviamente non esiste solo il calcio, anche se in Italia è lo sport più seguito e amato in assoluto. Considera che sono circa 30 milioni le persone che hanno dichiarato di seguire con regolarità una squadra della nostra Serie A

Ma è possibile anche diventare arbitro di altri sport, per esempio il tennis o la pallacanestro. Il percorso è molto simile a quello per diventare arbitro di calcio, e i requisiti da avere saranno pressoché gli stessi. Ti lascio qui i link utili ai corsi per alcuni degli sport che ti potrebbe interessare arbitrare!

  • Federtennis corsi ufficiali per il tennis
  • Federvolley per la pallavolo 
  • Federazione italiana per la pallacanestro 
  • Federnuoto formazione tecnici di gare per il nuoto

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Requisiti per diventare arbitro

Per poter accedere al corso per diventare arbitro di calcio o di altri sport, sarà necessario avere dei requisiti fondamentali, senza i quali non potrai neanche essere ammesso.

Questi requisiti sono:

  • Avere tra i 15 e i 35 anni non compiuti (se minorenne, ti servirà un’autorizzazione firmata dai tuoi genitori.)
  • Possedere la cittadinanza italiana
  • Licenza media (scuola dell’obbligo)
  • Conoscere il regolamento perfettamente
  • Avere un’ottima forma fisica, perché ti ricordo che l’arbitro corre quanto i giocatori e forse anche di più 
  • Ottenere un certificato medico di idoneità allo sport, lo stesso che serve per poter fare il bagnino.

Cosa fa un arbitro: lavoro e compiti

Come diventare Arbitro

Una volta che hai ottenuto il patentino (no, non quello per fare l’agente immobiliare), puoi finalmente iniziare a dirigere le partite, e sarai un po’ il coordinatore di tutta la competizione.

Spetterà a te essere sempre attento, vicino alla palla ma allo stesso tempo senza intralciare i giocatori. 

Considera, poi, che un arbitro effettivo corre dai 10 ai 13 km ogni partita sul terreno di gioco, anche 18 nelle più toste (prendi per esempio Paris Saint Germain – Bayern Monaco dell’aprile 2021!), perciò deve avere una forma fisica ottimale, molto più che quella richiesta a chi vuole fare il postino! C’è da correre avanti e indietro per un intero campo, qui!

Ricordati che per mantenere l’affiliazione alla sezione in cui lavori, dovrai aver conseguito un numero minimo di partite all’anno, che ovviamente ti verrà comunicato all’inizio. 

A fine anno, poi, in base ai giudizi che hanno dato su di te i commissari speciali, si vedrà se potrai ottenere oppure no una promozione.

Sappi che è piuttosto difficile salire di livello come arbitro, soprattutto all’inizio, infatti molti fanno questo lavoro in più, per arrotondare, mentre fanno altro.

Ci vogliono almeno 10 anni perché si riesca a rendere questo un lavoro a tempo pieno e arrivare a dirigere le partite delle maggiori categorie. E non sarà possibile se non sarai sempre imparziale, onesto e mosso dal buon senso! La giustizia è tutto in questo caso.

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Quanto guadagna un arbitro? Stipendio

Prendendo in considerazione solo l’arbitro di calcio, lo stipendio è variabile in base alla lega in cui militi come arbitro.

E varia veramente tanto, perciò se all’inizio sarà un modo per arrotondare associato allo stipendio di un altro lavoro, alla fine non solo sarà uno stipendio pieno, ma pure bello alto!

Risulta infatti che:

  • In Serie D l’arbitro riceve un’indennità di trasferta in base alla distanza del luogo in cui si svolge la partita rispetto alla sua residenza. Si parte da 30€ per una distanza da 0 a 25 km, fino a 88€ per una distanza da 251 a 300km, che è il massimo. 
  • In Serie C diventare arbitro diventa una cosa un po’ più seria: guadagna infatti 200€ per ogni trasferta più due buoni pasto da 30€ l’uno. Oltre a questo, bisogna aggiungere anche 0,21€ per ogni chilometro di distanza dalla propria sede.
  • In Serie B un arbitro guadagna circa 1700€ per ogni partita più i soliti rimborsi sui chilometri di distanza.
  • In Serie A le cose cambiano ancora. E ovviamente il sogno di chi vuole diventare arbitro è arrivare a dirigere queste partite, non solo per un fattore economico. Che comunque non è da buttar via: un arbitro di Serie A riceve circa 3800€ per competizione. Se poi si tratta, per esempio, della Coppa Italia, i guadagni sono così distribuiti: 1000€ per le partite dei primi turni, 1500 per i quarti, 2500 per la semifinale e 3000 per la finale! 

Conclusioni: diventare arbitro è difficile?

Diciamo così: non ti sei scelto la strada più facile del mondo. Ma è anche questo il bello di arrivare alla fine, poi: sapere di aver lottato per poter fare il lavoro dei tuoi sogni, per raggiungere il tuo obiettivo. Più la salita è ripida, più la discesa è divertente come uno scivolo per bambini. Diventare arbitro ad alti livelli non è semplice, lo avrai capito, ma sai chi è che non ce la potrà mai fare?

Colui che non ci prova nemmeno.

Se è il tuo sogno inseguilo!

E così siamo arrivati alla fine di questo articolo. Spero che ti abbia aiutato a scoprire il necessario sulla figura dell’arbitro, che incuriosisce sempre più ragazzi e ragazze appassionati di sport. Questo è un lavoro che, svolto nel modo giusto e con correttezza, può portare veramente grandi soddisfazioni. E anche la possibilità di entrare nel mondo del calcio senza necessariamente essere un calciatore. Comunque sia, buona fortuna!

E, se invece con queste parole hai capito di voler lavorare in questo settore ma non facendo l’arbitro, scopri qui come lavorare nel mondo del calcio!

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