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Come diventare logopedista, cosa fa e quanto guadagna

Non riuscire a comunicare efficacemente può essere un disagio notevole per un bambino, ma anche per un adulto.
Avere difficoltà a pronunciare, a scandire, semplicemente a parlare può diventare davvero invalidante per una persona: è qui che interviene chi ha deciso di diventare logopedista.

Questo specialista aiuta le persone a recuperare la loro libertà di comunicare: lògos in greco non significa solo parola, ma anche dialogo, discorso, comunicazione. Infatti il logopedista non interviene soltanto sui difetti di pronuncia delle parole, ma anche sui disturbi di comunicazione e di linguaggio.

Ma come diventare logopedista? Con:

  • Buone doti relazionali
  • Un corso di laurea triennale
  • Tanta volontà di aiutare il prossimo

È una delle professioni sanitarie di cui il mondo ha bisogno: se deciderai di intraprendere questa strada potrai veramente cambiare la vita delle persone, grazie al forte potere delle parole.

Se sei attratto da questo lavoro leggi questo articolo per sapere tutto ciò che c’è da sapere per essere un logopedista, anzi il migliore che si sia mai visto!

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Chi è il logopedista

Il logopedista è un professionista sanitario nell’ambito del linguaggio: patologie e disturbi di voce, comunicazione e anche apprendimento sono il suo grande cavallo di battaglia. Questa figura nasce con il D.M. 742 del 14 settembre 1994, che ne definisce requisiti e mansioni.

Per diventare logopedista devi conoscere tutte le problematiche legate al linguaggio e sapere anche da cosa derivano: molto spesso questi disturbi hanno radici profonde nella nostra psicologia. Gli ambiti su cui può intervenire sono perciò divisibili in:

  • Voce: roca, usata nel modo sbagliato o che presenta disfonie temporanee o permanenti.
  • Pronuncia: difetti come la balbuzie possono essere veramente limitanti nella vita di tutti i giorni, ma ce ne sono altri come la erre moscia o la “zeppola” (sigmatismo) che possono causare altrettanto disagio. E possono essere anche una barriera in ambito lavorativo: pensa chi vuole fare il doppiatore, il lettore di audiolibri o il telecronista!
  • Linguaggio: In soggetti con disturbi dello sviluppo neuro-linguistico o reduci da eventi traumatici (come per esempio gli ictus) possono presentarsi le afasie. Con afasia si intende la perdita di capacità nell’esprimersi o nel comprendere il linguaggio.
    Esistono poi i disturbi dell’apprendimento (DSA), come dislessia e discalculia, che causano non poche difficoltà nel bambino ad associare segni grafici e suoni, a memorizzare, a comprendere, e che possono essere un vero disagio.
    Spesso non sono individuati subito e il soggetto che ne soffre si sente stupido e incapace: bisogna sempre affidarsi al logopedista quando ci sono queste difficoltà.
    Come lo psicomotricista, quindi, il logopedista lavora spesso a stretto contatto con bambini il cui sviluppo è ostacolato da difficoltà cognitive o del linguaggio: si tratta di un lavoro di grande responsabilità.

Logopedista cosa fa

Alcuni dei disturbi su cui opera questo professionista sanitario sono:

  • Disturbi di relazione, come per esempio l’autismo
  • Disfagia
  • Disturbi dell’apprendimento, anche detti DSA
  • Disartria, tipica del Parkinson o della SLA
  • Balbuzie e difetti di pronuncia
  • Disfonia

Ma il logopedista cosa fa per intervenire in questi ambiti? Come si comporta per favorire il miglioramento dell’utente?

Quando una persona si presenterà da te, dovrai sempre attuare un iter soggettivo: ognuno ha i propri difetti, le proprie difficoltà che vengono da motivi differenti, perciò non tratterai mai nella stessa maniera due persone con problematiche simili.

È come per il fisioterapista o il personal trainer: non intervengono su tutte le persone nello stesso modo perché ognuno ha un corpo e un problema diverso. Lo stesso accade per i disturbi della voce e del linguaggio, che hanno cause ed effetti totalmente diversi su ogni persona.

Considera poi che spesso si tratterà di lavorare con i bambini: sono loro a presentare la maggior parte delle problematiche legate al linguaggio, anche se non sono gli unici. Anche gli adulti, infatti, possono aver bisogno di un logopedista, specialmente se hanno patologie che interferiscono con le abilità linguistiche o hanno subito traumi.

Detto ciò, vediamo insieme quali saranno i tuoi compiti e come è composto l’iter di intervento di un logopedista!

Mansioni: iter di intervento del logopedista

  • Valutazione: capire con dialogo e attenzione che difficoltà presenta la persona e da cosa sono dovute (incapacità fisico o blocco psicologico?). Farai un’anamnesi accurata analizzando la sua storia clinica. Avrai empatia, calma e infonderai sicurezza: se non riesci a entrare in confidenza con il tuo paziente, sarà molto più difficile aiutarlo. Soprattutto se si tratta di bambini: lavorare con i più piccoli è bello ma spesso più impegnativo proprio per via della fiducia.
    Se ti è capitato di dare ripetizioni a un bambino schivo sai di cosa parlo!
  • Progettazione e attuazione di piani di intervento personalizzati. Il tuo intervento dovrà essere cucito su misura per quella persona: sarà un piano che indica il numero di sedute previste, il tipo di lavoro da fare e gli obiettivi da raggiungere. Ovviamente le necessità possono variare in corso d’opera, e sarà quindi opportuno modificare il piano.
    Questo è ciò che accade anche al dietista e in genere a tutti gli operatori sanitari.
  • Esercizi di consapevolezza vocale e riabilitazione: la voce è uno strumento, e non solo per il cantante. Le corde vocali sono composte da muscoli che, come facciamo con il resto del corpo, vanno allenati. Esiste una vera e propria ginnastica della voce: indicherai e insegnerai gli esercizi adatti a ogni tipo di problema, per esempio quale allenamento è migliore per una disfonia? Torna tra qualche anno e dimmelo tu. 😉
  • Monitoraggio dell’andamento: seguirai ogni tuo paziente nel suo percorso, dall’inizio fino al raggiungimento degli obiettivi. Dovrai perciò verificare di volta in volta i miglioramenti (o peggioramenti) che ci sono stati, per tenerne conto sugli interventi successivi. Diventare logopedista non vuol dire quindi rimanere distaccato dal proprio utente, anzi, lo seguirai passo per passo e sarai lì a monitorare i suoi miglioramenti. Gli starai accanto per tutto il percorso!
  • Insegnare le corrette pratiche respiratorie: Quando siamo piccoli, tutti respiriamo nel modo giusto. Con il passare del tempo, con le giornate intere passate con un banco davanti al diaframma, con le cattive abitudini come il fumo, iniziamo a sbagliare. Disimpariamo a fare la cosa più naturale del mondo: respirare. È qui che intervieni tu, che conosci le corrette pratiche respiratorie e sei pronto a ri-spiegarle ai tuoi pazienti.

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Come diventare logopedista? Percorso di studi

Ma come diventare logopedista?

Innanzitutto avrai bisogno del diploma di scuola superiore, perché è necessario per iscriversi all’università. Come per tutte le altre professioni sanitarie, infatti, bisogna avere la laurea per potersi iscrivere all’Albo ed esercitare.
Nello specifico, devi frequentare il corso di laurea triennale in Logopedia a cui puoi accedere superando il test dingresso di tutte le professioni sanitarie.

Si tratta di una prova con 60 domande a risposta multipla sulle seguenti materie:

  • Biologia
  • Matematica e fisica
  • Chimica
  • Ragionamento logico
  • Cultura generale

Ecco per te una guida su come prepararti al meglio al test delle professioni sanitarie!

Durante i tre anni di studio approfondirai molte materie interessanti e di indirizzo, come le scienze pedagogiche, neuropsichiatriche, riabilitative e otorinolaringoiatriche, nonché linguistiche e filosofiche. Inoltre, già dal primo anno potrai mettere in pratica la teoria grazie al tirocinio formativo.

Ti farà piacere sapere che poi non devi fare altro: la laurea triennale è abilitante, e ti basta quella per poter esercitare nel settore pubblico, privato o per metterti in proprio.

Volendo però, puoi continuare a studiare con una laurea magistrale in Scienze delle Professioni Sanitarie della Riabilitazione: questo se vuoi dedicarti principalmente a ricerca, formazione (insegnamento) o gestione & management.

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Quanto guadagna un logopedista? Stipendio

Ma quanto guadagna un logopedista? Questo mago del linguaggio, a contratto, ha uno stipendio medio stabile tra i 1200 e i 1450€: toglici un 200-300 euro se si tratta di lavoro part time.

Considera ovviamente che se lavori in proprio come libero professionista quanto guadagni non può essere definito: dipende da dove lavori, da quanti clienti riesci ad avere, dalla tariffa che imposti a ogni seduta. Vale un po’ lo stesso discorso per tutti i lavoratori in proprio e per chiunque abbia uno studio, come anche un tatuatore o un commercialista.
Per esempio, al nord Italia una seduta dal logopedista può costare il doppio rispetto a Sicilia e Calabria. Insomma, cerca sempre di non esagerare ma nemmeno di svalutarti: in medio stat virtus.


Ci tengo a ricordarti di non scegliere un lavoro solo e soltanto per lo stipendio che ti porterà. Certo è importante tenerlo in considerazione, ma diventare logopedista è un lavoro impegnativo che ha bisogno di una solida base di passione. Non vai da nessuna parte se fai qualcosa che non ti piace! E questo sempre, non solo per quanto riguarda il diventare logopedista. Segui le tue passioni in primis!

Questo è tutto. Diventare logopedista è una scelta che personalmente apprezzo molto: è volontà di aiutare il prossimo al 100%, è lavoro di empatia e appoggio totale, è comprensione delle difficoltà altrui. Solo chi l’ha vissuto sa quanto può essere disagevole un problema di linguaggio: solo chi l’ha vissuto e, naturalmente, un logopedista. Allora, sei convinto?

Faccelo sapere nei commenti qui sotto o continua a spulciare i nostri articoli alla ricerca dell’illuminazione!

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