Tra le figure più importanti che lavorano in ospedale c’è quella dell’infermiere, e negli ultimi anni, a causa della pandemia in cui il mondo è stato catapultato, se ne sono accorti tutti. Alcuni ringraziano gli infermieri per la loro dedizione, altri pongono l’attenzione sul fattore sfruttamento, e molti semplicemente si sono interessati a questa professione come possibile strada per il proprio futuro. Insomma, in un modo o nell’altro giornalmente ne sentiamo parlare. Ma come diventare infermiere?
Sostanzialmente ti servono:
- Doti caratteriali
- Resistenza alla fatica
- Laurea in Infermieristica
E poi un infermiere cosa fa esattamente? Quali sono le mansioni principali che gli competono? Oggi scopriamo insieme tutto quello che devi sapere se vorresti diventare anche tu il cuore dell’ospedale: cosa studia, cosa fa e quanto guadagna un infermiere!
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Indice
Chi è l’infermiere professionista?
L’infermiere è una figura professionale dell’ambito sanitario, incaricato di tutto ciò che è compreso nella sfera assistenziale. È il punto di riferimento sia del medico che del paziente; per il primo, raccoglie ogni tipo di informazione necessaria e utile. Per il secondo, invece, è quella figura a cui rivolgersi se si ha qualche necessità o bisogno. L’infermiere sorride sempre, anche se il suo umore è nero: in ogni momento e in ogni circostanza favorire il benessere del paziente viene prima di tutto.
Diventare infermiere è un po’ come diventare operatore socio sanitario, da questo punto di vista, mentre per quanto riguarda le mansioni ha un ruolo più di responsabilità.
Infermiere cosa fa
Ecco quindi che ci addentriamo a scoprire le mansioni di un infermiere: cosa fa esattamente durante la sua giornata lavorativa!
- Presa in carico del paziente: accoglie lui e, se c’è, anche il suo accompagnatore, con cui manterrà il rapporto durante la degenza. Sin da subito fa una valutazione dei bisogni e degli obiettivi da raggiungere. È la prima fase di ogni lavoro nel sociale.
- Pianificazione assistenziale: è l’organizzazione del lavoro su misura per ogni paziente. Qui si decide come agire e l’ordine di priorità dei vari interventi.
- Erogazione dei servizi: dalla rilevazione dei parametri vitali alla somministrazione di terapie, da particolari manovre alla medicazione delle ferite… Queste sono solo alcune delle mansioni pratiche che svolgerai.
- Valutazione: monitoraggio continuo che l’infermiere fa ogni volta che ha un contatto col paziente. Ti avvicini solo per portare una pastiglia, ma nel frattempo butti un occhio alle sue condizioni di salute: sembra febbricitante? Pallido? Troppo stanco? Annota tutto sulla scheda.
La valutazione è una parte importante di tutte le professioni sanitarie, come il dietista o il fisioterapista: c’è sempre grande attenzione durante questo passaggio. - Educazione del paziente: se alle dimissioni il paziente ha ricevuto una cura da portare avanti a casa, sei tu a doverlo istruire su come assumerla e sui comportamenti da tenere e da evitare.
Oltre a questo poi c’è sempre un po’ di sana promozione della vita “pulita”: fumare, mangiare male, bere troppo… proviamo a smettere? Cercherai di promuovere le buone abitudini e allontanare quelle dannose, proprio come fa l’igienista dentale. - Formazione continua: naturalmente diventare infermiere è una crescita costante, accompagnata quindi da frequenti corsi di aggiornamento. In più, se fai l’infermiere collabori anche alla formazione del nuovo personale di supporto, come per esempio gli OSS
Come diventare infermiere: percorso universitario
Questa è una professione: ciò significa che l’università è l’unica strada possibile. Il corso in questione è triennale in Scienze Infermieristiche (ti linko qui quello della statale di Milano), disponibile in praticamente tutte le città italiane. Tra tutte le professioni sanitarie, questa è una delle più scelte dagli studenti, ed è quindi anche una di quelle con più posti disponibili.
Fino a qualche anno fa, alla fine dei tre anni era obbligatorio fare un esame per poter accedere all’albo degli infermieri. Già da un paio d’anni, invece, la laurea risulta abilitante.
Per accedere al corso dovrai superare il temutissimo test d’ammissione: hai bisogno di una mano? Leggi il nostro articolo per sapere tutto a riguardo e come prepararsi al meglio al test d’ingresso!
Ora forse ti starai chiedendo: ma per tre anni devo studiare una cosa che concretamente non so neanche cos’è? Ovviamente no! Studiare infermieristica non è soltanto libri e teoria, ma prevede una grande porzione di laboratori e tirocinio sul campo già dal primo anno.
Sin da subito hai la possibilità di mettere in pratica quello che studi e capire se è realmente la strada giusta per te.
Diventare infermiere dopo la triennale
Una volta, laureato, hai due possibilità: o iniziare subito a lavorare -non è molto difficile trovare un posto, soprattutto ora- o continuare a studiare iscrivendoti ad un corso di laurea magistrale.
In questo caso, hai molti campi su cui poterti specializzare, come geriatria , infermieristica legale e forense… Ovviamente più sei qualificato e competente, più ottieni una certa importanza (anche a livello remunerativo).
Ah! Un inferiere con una buona esperienza alle spalle può insegnare le Discipline Sanitarie nelle scuole superiori: è un’altra opportunità che ci tenevo a dirti per farti capire quante cose diverse si possono fare, a volte, partendo da uno stesso punto!
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Come diventare infermiere senza laurea
In Italia è possibile diventare infermiere senza laurea?
No. O meglio, non proprio.
Non puoi fare l’infermiere vero e proprio, ma puoi valutare alcune alternative:
- Assistente veterinario, ovvero l’infermiere degli animali.
- Assistente alla poltrona, cioè colui che supporta il dentista nel suo lavoro (e in realtà fa molto, molto di più)
- Super-OSS, che è una figura simile all’infermiere e per questo molto controversa. Ti lascio un articolo in cui si parla del Super-Oss in Veneto.
Un’altra realtà: l’infermiere pediatrico
Vuoi fare questo lavoro ma ti piacerebbe dedicarti esclusivamente ai bambini: si può?
Certo che sì! Puoi pensare di diventare infermiere pediatrico: farai tutto quello che fa un infermiere, ma solo e soltanto per i neonati e i bambini.
Quando si trovano in ospedale, i più piccini hanno bisogno di un approccio molto diverso rispetto agli adulti. Possono essere spaesati, spaventati e diffidenti: c’è bisogno di qualcuno che abbia studiato esattamente come comportarsi con loro per infondere calma e fiducia.
In collaborazione con neonatologi, pediatri e altri specialisti, farai in modo che l’esperienza in ospedale di questi mini-paziente sia quanto più gradevole possibile.
Se hai un grande amore per il mondo dell’infanzia, scopri le opportunità per lavorare con i bambini!
Qualità e competenze dell’infermiere
- Empatia e altruismo: Devi saper comprendere il dolore altrui, immedesimarti ma senza rischiare di soffrire al loro posto. Devi mettere sempre le necessità dei tuoi pazienti anni luce prima delle tue. Insomma, come per quanto riguarda l’OSS, diventare infermiere non è cosa per tutti.
- Conoscenza scientifica: non si nasce infermieri e non lo si diventa per magia o con la sola “vocazione”: bisogna studiare, e soprattutto tenersi sempre aggiornati.
- Abilità tecniche: Dovrai studiare per fare quotidianamente un sacco di manovre, porre i pazienti in tantissime posizioni specifiche differenti, occuparti di gestione e smaltimento dei rifiuti e seguire sempre gli stessi iter, senza sbagliare.
È a causa degli errori di infermieri (e medici) che molti pazienti sviluppano infezioni ospedaliere; anche un semplice lavaggio di mani non effettuato può causare gravi danni. Perciò per diventare infermiere devi essere veramente capace e consapevole di quello che fai, e dell’impatto che può avere un’azione fatta con superficialità! - Rispetto della dignità umana: Quando fai un lavoro in cui ti puoi ritrovare a dare aiuto alle persone in situazioni intime e personali, tu DEVI rispettare la loro dignità. Perché se la situazione crea imbarazzo e tu, infermiere, anziché tentare di mettere a proprio agio il paziente peggiori la situazione… Cambia mestiere. Immaginati la scena: una coppia di infermieri sta aiutando un paziente a farsi il bagno. Nel frattempo, in una situazione così intima e privata, chiacchierano amabilmente tra loro, come se il paziente non esistesse. Ecco, questo non deve MAI capitare.
- Forza e resistenza: Non è proprio una qualità umana, ma è necessaria, trattandosi di un lavoro di fatica che prevede molti sforzi fisici. Considera che il 60% degli infermieri ha problemi di lombalgia… Un altro lavoro in cui è necessaria una certa resistenza fisica? Sicuramente fare il pizzaiolo!
Dove lavora l’infermiere
Un infermiere può lavorare sia in enti pubblici (come un ospedale) sia in strutture sanitarie private; oppure può svolgere la sua attività come libero professionista.
Inoltre, l’infermiere può lavorare in diversi ambiti, che ne modificano l’esperienza lavorativa e lo stipendio. Queste aree sono:
- Area di assistenza di base: Il lavoro “canonico”, in reparti classici come Medicina e Chirurgia.
- Area tecnica: per esempio all’interno della sala operatoria, di supporto ai chirurghi… Bisturi!
- Area critica: In reparti dedicati a situazioni più serie come, per esempio, la Rianimazione, o urgenti come il Pronto Soccorso. Qui il lavoro diventa un po’ più movimentato, più frenetico: si è sempre all’erta, pronti all’arrivo del prossimo paziente che potrebbe avere letteralmente di tutto.
- Area specialistica: con i dovuti studi approfonditi, un infermiere può lavorare in settori specialistici come la pediatria o la geriatria.
- Sul territorio: come, per esempio, un infermiere che fa assistenza domiciliare. Alcune persone non autosufficienti sono allettate in casa propria e necessitano di cure: ci pensano gli infermieri di questo settore, che svolgono le stesse mansioni che normalmente si fanno in ospedale, ma direttamente a domicilio. Infermiere delivery, altro che rider!
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Quanto guadagna un infermiere: stipendio
Lo so che per poter scegliere cosa fare del tuo futuro ti interessa anche lo stipendio, è normale, bisogna avere una visione d’insieme. Certo la passione, l’amore per l’aiutare gli altri, tutto molto bello: ma bisogna anche poter mangiare. Allora, le cose sono un po’ diverse in base a dove lavorerai. Risulta che un infermiere guadagna:
- Nel pubblico: si arriva a circa 1700€ mensili. Lavorare in ospedale, quindi, alza un po’ lo stipendio.
- Nel privato: case di riposo, strutture sanitarie di vario genere arrivano a pagare circa 1500€ al mese. Non c’è poi questa grande differenza, insomma.
- In onlus e cooperative: Siamo sempre nel campo del privato, ma qui le cose cambiano perché la media è di 1000€ mensili. E le mansioni sono sempre le stesse…
- Infermiere di area tecnica o critica: Questo tipo di infermiere guadagna anche 2000€ al mese. Il suo è un lavoro di concentrazione e massima precisione. Più soldi, più responsabilità.
Ma aspetta! Non andare via, devo dirti ancora una cosa che potrebbe cambiare le tue prospettive.
Fare l’infermiere all’estero
Ecco, voglio farti una breve panoramica su cosa cambia, a livello di soldi, se prendi in considerazione l’idea di diventare infermiere all’estero. In Inghilterra, per le stesse 37 ore che faresti in Italia, ti darebbero 2300€ netti senza contare notti e festivi.
In Svezia, siamo sui 2100 che, sommati agli extra, arrivano quasi certamente ai 2500€.
Ma non ti serve allontanarti così tanto per forza: un infermiere può puntare agli stessi guadagni anche in Trentino Alto Adige… se è bilingue. Che dici, è il caso di imparare con noi una lingua in un mese?
Mi sa proprio di sì.
Insomma, se pensare di fare questo lavoro ti ha fatto un po’ brillare gli occhi, se hai passato la tua adolescenza a guardare Grey’s Anatomy e sognare di girare tra i reparti, non lasciarti scoraggiare dalle difficoltà del percorso. Ogni strada tortuosa, alla fine, ti regala i panorami migliori.
Facci sapere cosa ne pensi nei commenti, ci vediamo al prossimo orientamento! 🙂
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