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Lavorare come cameriere: ecco come fare

Quante volte hai pensato di voler fare qualche soldo da mettere parte mentre studiavi o, semplicemente, per toglierti qualche sfizio?
E di certo ti sarai sentito dir: “porta il curriculum in ogni bar, ristorante, pizzeria, albergo nelle vicinanze e proponiti per lavorare come cameriere“, che è il tipico “lavoretto” estivo.

Solo chi l’ha fatto almeno una volta nella vita sa quanto sia sbagliato questo appellativo. Lavoretto perché è una cosa “da giovani”, perché non è necessario avere chissà quali capacità ed è tra i lavori facili da trovare senza esperienza, ma non pensare che sia una cosa leggera! Anzi, tutto il contrario.

Considera che per diventare cameriere avrai bisogno di:

  • Resistenza
  • Pazienza
  • Conoscenza di una lingua straniera (non sempre, vedremo dopo quando serve e perché)

    Vediamo quindi oggi tutto quello che devi sapere per lavorare come cameriere, dai requisiti fino allo stipendio!

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Mansioni cameriere: cosa fa davvero

Quello che sappiamo tutti: prende le ordinazioni, con un bel sorriso e tutta l’accondiscendenza del mondo, si occupa di servire cibi e bevande ai tavoli, apparecchia, sparecchia e riapparecchia ogni tavolo tante volte quante necessario.
Facile, no? Certo, se non fosse questa una minima parte di quello che realmente fa.
Diventare cameriere, infatti, è molto più di questo.


Come dicevamo, il cameriere prende le ordinazioni, e in alcune strutture può ricoprire anche la figura di barista. Bene, è qua che ti accorgerai cosa significa che “il cliente ha sempre ragione”.
Quello che ti chiede il caffè lungo ma non troppo, in tazza calda ma non bollente e macchiato al punto giusto, quello burbero che non dice “buongiorno” o “per favore”, quello che in cinque minuti ti racconta la storia della sua vita: hanno sempre tutti ragione, e se vuoi provare a diventare cameriere per forza devi avere molta pazienza. Come chi fa il receptionist.

Molti hanno paura di essere troppo timidi per poter lavorare a contatto con le persone: è vero fino a un certo punto. La timidezza è limitante solo se le si lascia il tempo di agire: sembra banale a dirlo, ma anche i timidi possono essere dei perfetti camerieri, al momento del bisogno necessità fa virtù! Anzi, diventare cameriere potrebbe proprio aiutarti a sciogliere via un po’ di quella timidezza. Per questo, anche diventare animatore turistico potrebbe farti bene!
In alcune situazioni sarai più esposto. Se ad esempio è richiesta una bottiglia dovrai aprirla davanti ai clienti e, generalmente, anche riempire i loro bicchieri. Non preoccuparti però: di solito queste sono mansioni affidate a chi ci ha già fatto il callo.

Se ti stai chiedendo poi come portare 5 piatti o prendere una comanda, considera che ti verrà insegnato tutto, ma se non vuoi arrivare impreparato potresti guardare qualche video come quello che ti lascio qui sotto!

Fare il cameriere è stancante?

Un cameriere passa letteralmente tutto il turno lavorativo in piedi, proprio come chi ha deciso di diventare pasticcere o di fare il pizzaiolo. Ti sei mai chiesto cosa fanno i camerieri dopo aver servito un tavolo, in attesa del prossimo? Stanno all’erta, attenti a captare qualsiasi segnale da parte di un cliente. Qualcuno ti fissa implorando con gli occhi un macinapepe? Un tavolo si è liberato e va sparecchiato per nuovi clienti? C’è del pane tagliato pronto da portare in tavola?

Queste sono solo alcune pochissime delle attenzioni che il cameriere presta in servizio. Il cameriere fa da spola tra cucina, sala ed, eventualmente, il bar per tutto il tempo.

Gira costantemente tra i tavoli per verificare che tutto vada bene e cerca sempre qualcosa da fare, perché qualcosa da fare c’è SEMPRE. Solo alla fine del turno puoi tirare un respiro di sollievo e rilassarti. È a quel punto che ti accorgi di quanto ti fanno male le gambe. Altro che personal trainer!

E quindi sì, diventare cameriere è stancante.

Tutti i tavoli sono vuoti, il locale sta chiudendo: finalmente posso andare via! Sì… se non sei un cameriere. È infatti compresa nei tuoi compiti la pulizia totale del posto di lavoro. C’è da mettere a posto, da  lavare per terra, da portare tutti i piatti in cucina e preparare per la riapertura il giorno dopo. Organizzare le vetrine, svuotare i posaceneri, tutto quello che non è perfetto deve diventarlo per mano tua. Tutto, sì, anche il bagno. Devi essere in grado di fare un po’ di tutto e reggere per una lunga giornata lavorativa.

Forse non è proprio un lavoretto, vero?

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Quali sono gli svantaggi di lavorare come cameriere?

  • Stanchezza: come abbiamo ampiamente visto, nel mondo della ristorazione le cose da fare e a cui badare sono tante e, quando ci sono molti clienti le mansioni si potrebbero accavallare. Ti potresti sentir dire, anche con tono piuttosto urgente, di portare due caffè a un tavolo, mentre sei da tutt’altra parte del locale a riapparecchiare un tavolo perché sono arrivate altre persone. Questo dipende dal tipo di attività in cui trovi lavoro (un bar tavola calda può diventare molto più confusionario di un ristorante stellato) però in linea di massima non è un lavoro in cui puoi permetterti di prendertela comoda.
  • Tempo libero: non pervenuto. Scherzi a parte, solitamente quando un ragazzo viene preso come cameriere è per una stagione – solitamente estiva; ciò significa che mentre tutti i tuoi amici sono già al mare, tu stai dormendo perché hai finito il turno a notte inoltrata e il giorno dopo riattacchi alle 9. Riuscire ad avere un contratto continuativo è più complicato, ma in quel caso le condizioni lavorative sono più simili a quelle dei lavori di ogni giorno: un po’ più distese.
  • Sfruttamento? Molto spesso si sente questa parola associata al lavoro di cameriere, perché nei lavori stagionali avere un giorno di riposo non è così scontato – come invece dovrebbe essere – e da che dovevi fare 40 ore a settimana ti ritrovi ad averne fatte anche molte più di 50.
    Lavorare come cameriere è molto spesso saper accettare anche queste ingiustizie. Approfondiremo questo punto quando parleremo di stipendio, ma in generale possiamo dire che cose del genere sono sopportabili o meno: dipende dalle condizioni lavorative.
  • Ferie: quando parliamo di lavoro stagionale, naturalmente non sono contemplate. Le ferie degli altri sono il tuo lavoro.

Ti voglio consigliare questo articolo di Radio 105 su 16 situazioni tipiche della vita del cameriere! Così puoi già farti un’idea sulle detestabili, ironiche vicende che potranno capitarti. 

Quali sono i vantaggi di diventare cameriere?

  •  Trovare lavoro è facile: Non devi essere particolarmente qualificato, anzi, non devi esserlo per niente, devi solo saper stringere i denti e avere tanta voglia di metterti in gioco. È il lavoro più largamente distribuito di tutti, perché in ogni luogo ci sono bar, ristoranti, pizzerie, gelaterie, luoghi in cui è necessario un cameriere.
  •  Vitto e alloggio: È una formula adottata da molte strutture, prettamente in località turistiche. Questa è un’ottima opportunità per fare un’esperienza fuori casa, mettersi qualche soldo in tasca e farsi una vacanza allo stesso tempo. Alla fine è una stagione, tre mesi, che potrebbe diventare una delle esperienze migliori della tua vita.
  •  Estero: Soprattutto se si hanno già un paio di esperienze lavorative nel settore in Italia, l’idea di partire e andare bene o male dappertutto pensando di lavorare come cameriere non è per niente impossibile. Il mondo è pieno di locali e di tavoli da servire: naturalmente quando si parla di estero si aprono un sacco di porte con la conoscenza delle lingue straniere. Già avrai il vantaggio di sapere l’italiano, qualità molto richiesta, ma non puoi andare da nessuna parte se non conosci la lingua del posto. A tal proposito, ti rimando al mio metodo per imparare una lingua in un mese da autodidatta.
  • Disoccupazione: sempre per quanto riguarda il lavoro stagionale, non appena finisce il tuo contratto hai diritto alla disoccupazione (NASPI).

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Quanto guadagna un cameriere? Stipendio

Abbiamo già detto che non è un mestiere tranquillo, che spesso devi morderti la lingua e continuare a sorridere anche se vorresti insultare in tutte le lingue del mondo (che ora conosci) quel cliente che entra quando mancano cinque minuti alla fine del tuo turno, che non è facile avere un contratto che non sia stagionale, ma parliamo di quello che fa la differenza: lo stipendio.

Con tutte le dovute differenze date da luoghi e diversi tipi di locali, lo stipendio medio di un cameriere si aggira intorno ai 1200€ mensili. Questo scende anche fino a 450/500€ in alcuni posti – chiamasi sfruttamento -, ma può anche notevolmente salire (fino anche a 1800€) se, per esempio, decidi di lavorare come cameriere a Bolzano e conosci il tedesco. Che ti dicevo? Le lingue!

In linea di massima, molto spesso ti ritroverai a lavorare più di quello che è scritto sul tuo contratto, ma è lo stipendio a rendere la cosa inaccettabile o sopportabilissima.

Lavorare come cameriere all’estero

Se ti stai chiedendo dove si guadagna di più e si hanno migliori condizioni facendo il cameriere, la risposta è presto detta: all’estremo Nord Italia (città come Trento e Bolzano) e in paesi come la Svizzera e la Danimarca.
Bisogna anche considerare che in montagna le stagioni lavorative sono due, e che quindi tra stipendio e disoccupazione (NASPI) puoi riuscire a essere coperto anche per tutto l’anno.

Ma se ti interessa di più vivere un’esperienza lavoro-vacanza, preferisci il mare e per questo ti accontenti di uno stipendio medio (o anche un po’ meno) puoi tranquillamente puntare verso il posto che più ti piace, che sia la riviera italiana o la Spagna o l’Inghilterra: come dicevamo, il mondo è pieno di tavoli da servire. Ed essere in grado di parlare più lingue ti apre tutte le possibilità!

Possiamo dire quindi che diventare cameriere è una scelta che puoi prendere in qualsiasi parte del mondo, ma in ogni paese dovrai aspettarti diverse condizioni lavorative e lo stipendio può variare di moltissimo!

Conclusioni: lavorare come cameriere vale la pena? 

Ne vale la pena? Anche qui, diventare cameriere può o meno essere giusto per te: tutto dipende dalle tue esigenze. Le variabili sono tante e devi essere veramente consapevole di ciò che stai andando a fare. Non deve per forza essere la strada che scegli di intraprendere per tutta la tua vita. Diventare cameriere può essere una parentesi, un periodo, e magari facendolo per un’estate scopri che ti piace veramente tanto. Perciò proviamo ora a rispondere alla domanda: diventare cameriere vale la pena sì o no? Sì, se i tuoi obiettivi sono:

  • Fare un’esperienza
  • Mettere un po’ di soldi da parte
  • Sacrificare un’estate per il tuo obiettivo

No, se quello che cerchi è:

  • Diventare ricco
  • Un “lavoretto” poco faticoso
  • Tempo libero in quantità

Che cosa hai deciso di fare? Pensi che questo lavoro faccia per te? Diventare cameriere è tra i tuoi prossimi obiettivi? Lasciaci un commento per dirci se ti è piaciuto questo articolo o racconta a noi e a tutti gli altri lettori se hai avuto qualche esperienza particolare!

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