Sei una persona spigliata e ami stare a contatto con le persone? Preferisci la vita notturna a quella diurna? Metti nel mixer questi due ingredienti e scopri come diventare barman, perché mi sa proprio che è la strada giusta per te.
Anche detto bartender -poi vedremo la differenza-, questo mago dei cocktail è una figura molto richiesta nel mondo del lavoro, soprattutto nelle zone più turistiche e movimentate. Che, immagino, siano le tue preferite. Ma per intraprendere questo percorso non pensare che basti essere un animale notturno, anzi: è necessario formarsi a dovere nella corretta preparazione delle bevande alcoliche, così come nella comunicazione e nell’accoglienza del cliente. Forse può sembrare facile, ma ti assicuro che non lo è: d’altra parte, però, si tratta di un lavoro molto soddisfacente, se svolto con la giusta dose di passione.
Ma il bartender cosa fa esattamente? Quali sono le competenze necessarie e quale corso per diventare barman è meglio seguire? Scopriamo tutto quello che devi sapere su questa professione qui, insieme, su Orientativamente.
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Indice
Barman cosa fa: la figura professionale
Il barman è l’esperto della preparazione di bevande alcoliche come cocktail e long drink. Si tratta di un vero e proprio professionista specializzato nelle tecniche di miscelazione e preparazione, e che allo stesso tempo conosce bene le materie prime con cui lavora e la combinazione di esse tra di loro.
Diventare barman, però, significa molto più di questo: questo lavoro rappresenta il mix perfetto tra tecnica, scienza e passione. Quando il bartender shakera, miscela e prepara, in realtà sta creando: questo lavoro è un’arte che va saputa svolgere grazie alla tecnica, che però da sola non basta. Per diventare barman bisogna avere la giusta dose di creatività, quell’occhio che sa guardare fuori dagli schemi e fare accadere la magia. Per gli altri sono soltanto pezzi di frutta, spezie e alcolici “a caso”: tu ci vedi attraverso una ricetta stratosferica.
Oltre alle dosi perfette e alle giuste tecniche, spesso e volentieri il barman si occupa anche dell’interpretazione e del divertimento: possiamo definirlo un vero e proprio showman, che sa mettere in atto con esperienza movimenti acrobatici durante le sue preparazioni.
Per darti un’idea di cosa fa un barman nella sua giornata lavorativa, considera che le mansioni principali sono:
- Accoglienza della clientela
- Svolgimento del servizio di caffetteria: non deve saper fare solo cocktail tipicamente notturni, ma essere pronto a tutto! Specialmente nelle zone più turistiche, non è raro che arrivi il cliente che ordina il cappuccino alle 10 di sera, e tu devi saper soddisfare ogni richiesta. Che sia un caffè macchiato, uno smoothie vegano o un drink analcolico.
- Preparazione delle bevande alcoliche: cocktail e long drink sono la tua specialità, ma al contempo devi conoscere le basi del mondo dei fermentati, come vino e birra.
- Aiuto nella preparazione di piatti caldi o freddi: non sempre è previsto questo compito, ma può essere compreso nelle tue mansioni.
- Pulizia delle attrezzature da bar e della sala: lavori come questo o come il cameriere comprendono sempre anche una buona parte di tempo trascorso a pulire e preparare il bar per il giorno dopo.
Tipi di barman
Per essere ancora più precisi, è bene ricordare che esistono diversi tipi di barman, a seconda degli studi fatti e della specializzazione ottenuta. Parliamo di:
- Latte artist: si occupa di decorazione e arte su bevande da caffetteria, in particolar modo caffè e cappuccino. È una tecnica artistica nata intorno agli anni ‘70, che con il tempo ha preso piede e sono nati anche tantissimi concorsi in merito.
- Mixologist: un barman ancora più esperto e specializzato nella miscelazione avanzata. È dotato di una creatività più spiccata e di ottime conoscenze delle materie prime e delle ricette di cocktail e long drink. Il suo livello di competenza è tale non solo da riprodurre le bevande alcoliche già esistenti, ma da crearne anche di nuove in base alle indicazioni del cliente.
- Bar chef: è la figura più ricercata nel settore luxury, come alberghi a cinque stelle e bar molecolari. Si tratta di un barman in grado di trasformare un cocktail in un piatto, per garantire al cliente un’esperienza gustativa e visiva davvero fuori dal comune, oltre che soddisfacente. Questa destrutturazione del cocktail viene fatta attraverso la molecular mixology: per diventare barman di questo tipo, è necessario avere molte competenze in ambito chimico.
- Flair bartender: nell’immaginario comune è lui il barman, quello che si destreggia tra shakerate e acrobazie. Si tratta, infatti, del barman acrobatico, che oltre a conoscere le tecniche di preparazione sa anche come intrattenere i suoi clienti. E, perché no, lasciarli anche un po’ senza parole.
Differenza tra barman, bartender e barista
Partiamo subito specificando che no, la parola “barista” non è semplicemente la traduzione italiana della figura del barman, come pensano in molti. Possiamo dire che il barista è la figura più “semplice” in questo ambito, nel senso che è una strada che può essere intrapresa anche senza competenza e corsi professionali. Inoltre, il barista è principalmente un lavoratore diurno, che si occupa in particolar modo di caffetteria: caffè, cappuccino, succhi di frutta e, in generale, tutto ciò che si serve di giorno è il suo campo. Certo, non è così raro servire anche alcolici, ma comunque sia non sono la sua specialità.
Al contrario, invece, diventare barman significa essere interessarsi prettamente del lavoro serale e notturno che si svolge in un bar, dedicandosi quindi alla preparazione di bevande alcoliche. Inoltre, il barman è una figura professionale che ha seguito un corso per diventare tale, e che conosce tutte le tecniche e gli strumenti necessari.
C’è differenza tra diventare barman e diventare bartender? Questa è una questione un po’ più particolare, la cui risposta dipende chi ascolti. Per alcuni, infatti, la differenza è soltanto lessicale: parliamo della stessa figura, ma utilizzando un termine dell’inglese britannico (barman) e uno dell’inglese americano (bartender). Chi la pensa così tende a usare la parola bartender, perché quest’arte è nata proprio negli Stati Uniti.
D’altra parte, alcuni sostengono che in realtà diventare barman e bartender siano due cose diverse. In particolare, identificano come barman la figura “pulita”, che si occupa solo ed esclusivamente di bevande alcoliche, mentre il bartender è quel lavoratore a metà tra bartending e caffetteria.
Come diventare barman (o bartender): percorso formativo
Detto questo, scopriamo adesso come diventare barman, ovvero quali sono gli step del percorso formativo che devi affrontare.
Se sei ancora in tempo a livello di età, puoi anche iniziare subito a entrare nel mondo di tuo interesse con la scuola superiore. Quando arriverà il momento di chiedersi quale scuola superiore scegliere, dovrai avere le idee ben chiare e puntare sull’Istituto professionale Alberghiero, con indirizzo “Servizio di sala e vendita”.
Con gli anni di scuola avrai modo di avvicinarti già al settore turistico-alberghiero, imparare cosa significa lavorare a contatto con le persone e in un contesto ricettivo. Subito dopo, potrai procedere con la specializzazione in bartending grazie ad un corso professionale.
Se però gli anni della scuola sono ormai lontani non disperare: il primo step non è fondamentale per poter diventare barman! Puoi cominciare già dal secondo passaggio e frequentare un corso per diventare barman, a patto che sia erogato da un ente accreditato.
Dopodiché avrai da fare un po’ di gavetta, ma se avrai ottenuto le competenze necessarie e stilato un buon curriculum, non dovrai avere paura: la ricerca di lavoro sarà più facile di quanto immagini. Approfondiamo ora i vari step uno per uno per capire ancora meglio qual è il percorso che ti aspetta!
Corso per diventare barman
Come dicevamo, frequentare un corso per diventare barman è fondamentale per acquisire le competenze tecniche e personali e svolgere al meglio questo lavoro. In giro per il web potrai trovare tantissimi corsi di questo genere, erogati da scuole ed enti più o meno conosciuti. Be’, presta attenzione alla scuola in cui riponi la tua fiducia!
L’ideale, infatti, sarebbe sempre puntare sulle scuole più valide e conosciute, e ancora meglio optare per i corsi accreditati. Questo perché, oltre a fornirti una preparazione valida e completa, ti garantiscono anche l’ottenimento di un attestato molto ben visto nel mondo del lavoro.
Ti diamo qualche spunto di corsi barman e bartender davvero validi e sicuri in Italia:
- Corsi di FIB: la Federazione Italiana Barman è un’istituzione del settore, ed eroga corsi di base o avanzati molto validi. Compreso nel pacchetto avrai anche il ricettario, il materiale didattico e la valigetta con la strumentazione del barman.
- Corsi di AIBES: anche l’Associazione Italiana Barman e Sostenitori è conosciuta e sicura. I corsi erogati sono anche qui di base, avanzati o specifici per un particolare ambito, come per esempio la Latte Art. I prezzi vanno dai 500 ai 750€ da intendersi come cifre complessive per lezioni, materiale didattico, tools e attestato finale.
- Corso barman Flair Academy: in questa scuola accreditata dalla Regione Lombardia puoi partire con un corso di base molto esaustivo, per poi perfezionarti come barman e seguire altri corsi. Dalla mixology alla craft air fino alla latte art: qui puoi diventare un barman completo e aumentare le tue opportunità per il futuro.
In generale, comunque, esistono diversi corsi validi con cui partire della durata di circa 70 ore, mentre altri da utilizzare come approfondimento e specializzazione che ne durano 250-270. Durante queste lezioni si studia molta teoria, oltre che fare pratica di preparazione: studi l’uso dell’attrezzatura e degli strumenti, le tecniche di preparazione versaggio, miscelazione e conservazione. Ma anche il servizio è molto importante, così come il modo di porsi durante l’accoglienza del cliente, perciò anche questo è un argomento affrontato nei corsi per diventare barman.
Inoltre, è fondamentale anche lo studio della merceologia, ovvero delle materie prima utilizzate nel bartending: non solo alcolici, ma anche sali, zuccheri, frutta e spezie.
Post corso: come diventare barman?
Una volta acquisite le varie competenze e ottenuto il tuo attestato, sei pronto (o pronta, naturalmente) a diventare barman (o barlady, naturalmente x2). Ma come trovare lavoro?
In realtà, ti renderai presto conto che non è così difficile, anzi. Quello del barman è un lavoro molto richiesto sul mercato, e ti dà anche il vantaggio di lavorare ovunque. Soprattutto nelle zone in cui ci sono più movida e turismo: non sarebbe un problema, per te, lavorare alle Canarie, per esempio. Lì il settore turistico è il pilastro economico fondamentale del Paese, e mentre si fatica a trovare altro tipo di impiego, lavori come il barman e il receptionist non mancano mai.
Importante anche avere alle spalle la frequenza di un’ottima scuola: in generale, considera che il tasso di placement per le scuole di formazione migliori è del 90%. E naturalmente sarà importante sapersi “vendere”, che in questo caso significa presentarsi con un curriculum ben strutturato.
Come dovrebbe essere il CV di un barman? Oltre a mettere in risalto le sue competenze tecniche, personali -e soprattutto linguistiche!-, dovrebbe essere anche un po’ creativo: in fondo sei un artista!
Dopodichè vedrai che il lavoro arriverà, ed è a questo punto che inizia la gavetta. Probabilmente per i primi tempi affiancherai un barman esperto, e in questo modo potrai “rubare” con gli occhi i trucchi del mestiere, quelli che non ti insegna la scuola ma soltanto l’esperienza, e continuare a imparare mentre lavori. Con il tempo, potrai poi lavorare in modo totalmente indipendente a livello sia tecnico sia creativo.
Formazione continua per il barman
Ricordati che un lavoro del genere è soggetto a continui stimoli: arrivano nuove tendenze, il mondo va avanti e i gusti cambiano. È molto importante non adagiarsi mai sugli allori, ma continuare a studiare e a formarsi per rimanere al passo con i tempi e con il mercato.
Durante la tua attività, perciò, continua a studiare, seguire corsi di aggiornamento e di specializzazione per essere pronto ad ogni nuovo trend. E anzi, non si tratta solo di seguire le tendenze, ma anche di anticiparle, o crearle: d’altronde hai la giusta dose di creatività per farlo.
Competenze per diventare barman
Tante volte abbiamo ripetuto questa parola lungo il corso dell’articolo: competenze. Ma quali sono esattamente quelle necessarie per diventare barman?
Possiamo dividerle in tecniche, ovvero quelle che si acquisiscono con la pratica, con lo studio e con la dedizione, e trasversali, ovvero le qualità personali che servono per un lavoro di questo tipo. Vediamo le due categorie più da vicino.
Competenze tecniche (hard skill)
Le competenze tecniche di cui hai bisogno per diventare barman, sostanzialmente sono:
- Conoscenza degli alcolici: con questo si intende la conoscenza delle caratteristiche di ogni prodotto, ma anche dell’interazione che hanno abbinati tra loro.
- Conoscenza delle ricette dei cocktail: secondo la lista ufficiale IBA, le ricette riconosciute sono 77 a livello internazionale. Ecco, queste le devi conoscere perfettamente a memoria: ti chiedo un Mary Pickford? Ti metti subito all’opera.
- Tecniche di miscelazione: oltre all’iconico shaker, sai usare con capacità e attenzione anche tutti gli altri strumenti del mestiere, come il jigger, il blender, lo zester, lo strainer, il muddler, lo stirrer… Sì, sono tutte parole vere, giuro.
- Tecniche di presentazione: anche l’occhio vuole la sua parte, nel mondo del bartending. Un drink dal sapore favoloso ma presentato male non sarà mai invitante, perché il primo impatto che il cliente ha è quello visivo. Qui devi mettere in gioco tutte le tue doti creative, ma senza dimenticare le regole di presentazione: devi sapere quali garnish utilizzare per ogni drink! Per esempio, non possono mancare una fettina di arancia e una ciliegina sul Tequila Sunrise.
Competenze trasversali (soft skill)
In questo specifico contesto, le competenze trasversali sono tanto importanti quanto quelle tecniche. Come abbiamo avuto modo di scoprire oggi, infatti, diventare barman non significa soltanto fare dei cocktail, ma essere una presenza rilevante e anche “scenica” e intrattenitiva. Per queste ragioni, avrai bisogno di determinate qualità personali, insieme ad altre che ti permettono di svolgere il tuo lavoro al meglio.
- Doti comunicative: sicuramente le troviamo al primo posto. Per fare questo lavoro devi saperti rapportare con le persone, interpretare i loro bisogni ed essere cordiale, gentile e carismatico. La sicurezza in se stessi, in questo lavoro, gioca un ruolo fondamentale.
- Manualità: lavorare dietro il bancone significa avere sempre tra le mani oggetti fragili e delicati, oltre che strumenti sofisticati da utilizzare per il tuo lavoro. Una buona manualità è fondamentale.
- Gestione dello stress: ma l’imprevisto può sempre capitare, anche se fai attenzione, e magari ti cade un bicchiere o, perché no, un vassoio intero. Ecco, devi essere anche capace di gestire situazioni di questo tipo al meglio, senza andare nel panico. Come un hostess di volo in caso di emergenza.
- Aspetto curato: di solito si dice “bella presenza”, ma è un modo di definire la cosa che proprio non mi piace. Sì, perché non stai andando a fare il modello o la modella, ma il barman o la barlady: non ti serve un bel viso per fare cocktail squisiti. Vero anche che rappresenti un po’ l’immagine del locale, ed è per questo motivo che comunque dovrai avere un aspetto curato e sistemato.
- Buona memoria: come abbiamo visto prima, devi conoscere almeno 77 ricette a memoria. Ma a memoria davvero: non è che arriva un cliente che ti chiede quel cocktail mezzo sconosciuto (ma presente sulla lista) e ti vai a leggere su internet come si fa! No, una buona memoria è indispensabile per svolgere il tuo lavoro con efficienza e velocità. Inoltre, in questo modo puoi anche ricordare meglio gli ordini effettuati dai clienti ed evitare, per esempio, di dover richiedere cosa avessero ordinato e perdere ulteriore tempo.
Quanto guadagna un barman: stipendio medio
E adesso parliamo di stipendio, che si sa: è sempre un fattore importante per quanto riguarda una potenziale strada lavorativa. Non il principale, ma comunque importante. E dunque, quanto guadagna un barman?
Lo stipendio di questo mago del cocktail dipende moltissimo da dove lavora, dal tipo di contesto e anche dalla tipologia di barman che è. Considera che il bar chef è quello che guadagna di più in assoluto, arrivando a percepire uno stipendio di oltre 2000€ netti al mese.
Ad ogni modo, lo stipendio di un barman rientra solitamente tra i 1300 e i 1700€ al mese, con le variabili di cui sopra. Secondo il portale JobbyDoo, lo stipendio medio corrisponde a 26.400€ lordi all’anno, che equivalgono ad un mensile di circa 1.450€ netti.
Naturalmente più specializzazioni hai più hai la possibilità di crescere a livello professionale, e magari acquisire le competenze per avviare una tua attività. Puoi anche decidere di diventare barman per le feste private, per esempio, o comunque aggiungere diverse specializzazioni al tuo curriculum per ampliare il tuo bacino d’utenza.
Vita da barman: cosa devi sapere prima di cominciare
Quello che noi cerchiamo di fare, su Orientativamente, è farti conoscere la realtà che c’è dietro ad una strada professionale. Non per guastarti i sogni, eh, in assoluto! Ma solo perché a volte l’entusiasmo non ti fa vedere le cose per quelle che sono, e non ti fa prendere in considerazione fattori piuttosto importanti.
Per questo dovresti sapere alcune cose sulla vita da barman, prima di valutarne il percorso formativo ed entrare in questo mondo!
In particolare, la criticità di questo lavoro è legata principalmente agli orari totalmente sballati: preparati a vivere di notte, e a lavorare quando i tuoi amici sono in ferie. Il barman infatti ha un orario lavorativo di 40 ore settimanali, che però si svolgono tutte nella fascia oraria serale/notturna, ovvero quando i locali sono aperti e le persone fanno festa.
Naturalmente il fine settimana è il momento in cui si lavora di più, così come in prossimità delle feste. Immagina il Capodanno che vivevi prima e dimenticalo, perché molto probabilmente lo passerai a lavorare.
Se tutto questo ti sembra una piccolezza, o comunque condizioni che sei disposto a sopportare, allora diventare barman è davvero il tuo sogno. Al contrario, ti consigliamo di valutare altre strade, perché rischieresti di non reggere più di qualche mese e ritrovarti con un attestato inutile e tempo perso alle spalle.
E questo era tutto! Che cosa ne pensi del mondo del bartending? Faccelo sapere nei commenti e, se hai deciso di iniziare un corso per diventare barman, ti auguriamo tanta buona fortuna!
Alla prossima 🙂
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