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Come fare dropshipping: cos’è e come funziona

Che bello sarebbe poter avviare un’attività a basso costo, magari senza doversi preoccupare di tutte le questioni burocratiche… ehi, aspetta! Il modo esiste e si chiama dropshipping.

Ma cos’è e come funziona il dropshipping?
E soprattutto: come fare dropshipping in modo efficace senza perdere tempo e soldi?

Ti racconto tutto in questo articolo! Sicuramente ne hai già sentito parlare, ma forse a malapena sai di cosa si tratta. Alla fine di questa guida invece spero che avrai tutte le informazioni necessarie per decidere se iniziare a fare dropshipping o meno.

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Come funziona il dropshipping

Quando parliamo di dropshipping ci riferiamo a un modello di business applicabile all’e-commerce, che ti permette di vendere prodotti online che non possiedi fisicamente.

Il concetto che si applica è quello di acquistare i prodotti da vendere solo dopo averli venduti: così non ti ritrovi a dover investire soldi per prodotti che poi magari nessuno comprerà. E non dovrai nemmeno affittare un magazzino in cui riporli, perché a te fisicamente non arriveranno mai.

Ecco in modo semplice come funziona il dropshipping:

  • Tu pubblicizzi il prodotto che vuoi vendere (dopo vedremo come e dove)
  • Il cliente acquista il prodotto (che tu ancora non hai) da te
  • A questo punto tu compri il prodotto dal fornitore (dropshipper)
  • Il fornitore spedisce il prodotto al cliente, e in questo modo il prodotto a te non ci è mai arrivato ma lo hai comunque venduto.

Capito?

In pratica ti tieni stretti i lati positivi dell’e-commerce, scaricando (drop) al fornitore le questioni noiose come il magazzino, l’imballaggio e le spedizioni.

Attenzione però: ci sono sempre pro e contro nelle cose belle. Vediamoli insieme.

Dropshipping vantaggi e svantaggi

I vantaggi di fare dropshipping sono:

  • Apertura di un’attività a basso costo: sarà come avere un negozio ma senza avere… il negozio. Risparmi su bollette e affitto di un eventuale magazzino, e inoltre non avrai bisogno di assumere dipendenti.
  • Nessun investimento in prodotti: non dovrai comprare un tot di pezzi e sperare poi di recuperare rivendendoli. Comprerai solo i pezzi già venduti, senza sprecare soldi.

Gli svantaggi però esistono, e sono:

  • Percentuale al fornitore: parte del tuo guadagno sarà la commissione al dropshipper, che va di solito dal 5 al 30% del prezzo di vendita. Varia in base al fornitore, al tipo di prodotto e alla piattaforma su cui scegli di svolgere la tua attività.
  • Alta concorrenza: tutti vogliono fare dropshipping ormai, perciò bisogna essere sempre più bravi per ottenere grandi risultati.
  • Fornitori poco affidabili: come in ogni ambito c’è sempre chi se ne approfitta. L’importante è sapersene accorgere: ora ti spiego come.

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Riconoscere i fornitori non affidabili

Diffida dai fornitori che:

  • Ti chiedono dei soldi: come nel caso delle agenzie di moda che chiedono soldi alla modella, o come succede nel network marketing… Non si paga per lavorare! È e sarà sempre così, ma purtroppo ancora tantissime persone ci cascano.
  • Cercano di portare il cliente ad acquistare direttamente dal loro sito, eliminando il passaggio di mezzo, ovvero te. In questo modo tu che ci guadagni? Niente, esatto.
  • Utilizzano corrieri sconosciuti: esistono tante compagnie note e presenti dappertutto, perché il fornitore dovrebbe usare come compagnia di spedizioni proprio quel corriere che nessuno ha mai sentito?!

Come fare dropshipping

Ora che sai cos’è e come funziona ti starai chiedendo come iniziare a fare dropshipping.

Bene, molto semplice. Se di imballaggio e spedizioni se ne occuperà il fornitore, tu devi soltanto:

  • Scegliere il prodotto che vuoi vendere
  • Promuoverlo

…Cosa? Come?

Okay, ho capito: approfondiamo un po’.

Scegliere il prodotto da vendere in dropshipping

Come decidere cosa vendere? Innanzitutto potresti già avere una tua idea, magari proprio quella che ti ha spinto ad aprire l’articolo.

In quel caso tutto ok, solo assicurati che sia un’idea profittevole analizzandola su Google Trends prima di investire il tuo tempo.
Ho scritto per te una guida su questo: Come usare Google Trends e a cosa serve

Nel caso in cui invece tu voglia fare dropshipping ma non abbia la minima idea di cosa vendere, pensa in modo furbo. Per esempio, puoi vendere:

  • Prodotti con acquisto ripetuto: se qualcosa si scarica, finisce o va comunque ricomprato, ti assicuri un cliente fisso nel tempo.
  • Oggetti per hobby: le persone sono disposte a spendere molti soldi per le proprie passioni, e alcune di queste sono già di per sé costose. Pensa per esempio a golf, pesca o ciclismo!
  • Prodotti per animali: stesso discorso, le persone sono disposte a spendere tantissimo per i propri amici a quattro zampe.

In generale ti puoi sbizzarrire: gaming, tecnologia, prodotti per la cura della casa o della persona… L’importante è trovare una nicchia profittevole e mediamente cercata, per poi rimanere sempre coerenti con il suo campo di interesse.

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Promuovere il prodotto

A questo punto arriva la parte tosta: attuare campagne di marketing per promuovere e pubblicizzare il prodotto e ottenere vendite.
Questa è la parte più importante: se non sai sfruttare le strategie di marketing adatte al tipo di merce, potresti non vedere un centesimo. Al contrario, se sei molto bravo nell’attuare questo tipo di strategie le tue vendite potrebbero crescere in tempo zero.

Per fare tutto questo avrai bisogno di un sito web come base, o meglio un vero e proprio negozio online.
Ti spiego come avviarne uno qui: Aprire un negozio online da zero

Aprine uno utilizzando un servizio di hosting come SiteGround (su cui trovi spesso grandissimi sconti) e trova il modo per raggiungere più utenti.
Un metodo per aumentare il traffico -e quindi avere più potenziali clienti- è ampliare il sito web con un blog ottimizzato in ottica SEO. Il copywriting è proprio la scrittura mirata alla vendita, perciò scrivere articoli è una vera e propria strategia vincente per fare dropshipping in modo efficace.

Sto parlando aramaico antico? Rimedio subito con qualche approfondimento:

Il blog quindi è il primo modo per promuovere il tuo sito web e di conseguenza il tuo prodotto, senza considerare poi che ci sono diversi modi per monetizzare un blog: potresti ricavarne molto di più!

Ma torniamo a noi. Dicevamo: quello è il primo, ma ci sono altre strategie di marketing che puoi utilizzare per promuovere il tuo prodotto:

  • Social media: ovviamente, avere profili attivi e curati sui social è importantissimo per aumentare il tuo pubblico e infondere fiducia. Come un influencer devi saper portare le persone all’acquisto.
  • Email marketing: utilizzare la posta elettronica per comunicare a livello commerciale e non. Un ottimo modo per fidelizzare chi è già stato cliente o chi è stato a tanto così da comprare qualcosa sul tuo sito, dato che se sta ricevendo le tue mail è perché si è iscritto alla newsletter.
  • Upselling: tecnica di vendita per cui il cliente è incentivato a comprare un prodotto di fascia più alta rispetto a quello cui era interessato. Un esempio nella vita reale: i popcorn al cinema. Il formato medio costa 5€, il formato maxi famiglia megagalattico 6.50€. Quanti penseranno: “per 1.50€ tanto vale che prendo quello maxi”?
    Esatto: tutti.
  • Cross-selling: in questo caso invece spingi il cliente ad acquistare qualcos’altro oltre a ciò cui era interessato. Un esempio nella vita reale, in questo caso: i menù nei fast food. Il solo panino costa 8€, tutto il menù completo di panino, patatine e bibite 9.50€.

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Per fare dropshipping serve la partita IVA?

So che te lo stai chiedendo: per fare dropshipping serve la partita IVA?

. Di qui non si scappa.

Quella che metti in piedi con il dropshipping è una vera e propria attività commerciale, perciò sarai considerato dallo Stato al pari di un fiorista o un toelettatore. La sola differenza tra loro e te è che vendono un prodotto e un servizio direttamente ai loro clienti, mentre tu lo fai online attraverso il fornitore.

Quindi sì, bisogna aprire la partita IVA con codice ATECO 47.91.19 “Commercio al dettaglio di prodotti via internet”.

Per sicurezza, ti lascio un articolo di Fiscozen che ti spiega la questione in maniera molto più approfondita.

Costi dropshipping

Abbiamo detto che questo è un metodo per aprire un’attività abbattendo alcune spese come affitto, magazzino, spedizioni, imballaggio e stipendio di eventuali dipendenti.
Questo non significa però che non ci siano dei costi da sostenere per fare dropshipping! C’è comunque bisogno di un investimento iniziale, ma se lavorerai nel modo giusto ne sarà valsa la pena.

Ma quali sono i costi del dropshipping?

  • Acquisto di host dominio, ovvero l’affitto dello spazio che andrà ad ospitare il tuo sito web e il suo indirizzo univoco.
  • Apertura e-commerce/blog: puoi utilizzare piattaforme come WordPress o puoi valutare di farti aiutare da professionisti come web developer, graphic designer e copywriter per la stesura di contenuti SEO friendly
  • Campagne di marketing
  • Adempimenti fiscali: l’apertura della partita IVA, l’iscrizione al registro delle imprese e tutte altre cose noiose di cui ti informerà il tuo commercialista. E sì, devi pagare anche lui ovviamente.

Approfondimento: Scegliere il dominio del tuo sito web in 8 passi

Come fare dropshipping: i mezzi più comuni

Shopify ha ideato Oberlo, una app molto intuitiva per iniziare a fare dropshipping. Qui puoi testare diversi articoli e prodotti per vedere quale funziona meglio con il tuo tipo di attività, e hai anche la possibilità di fare una prova gratuita di 14 giorni.

Questo è un ottimo modo per cominciare, ma ci sono altre piattaforme altrettanto valide per il dropshipping, come:

  • Ebay
  • Amazon
  • Aliexpress

Come fare dropshipping su Ebay

Anche se molti pensano che Ebay sia morto e sepolto, in realtà è un marketplace ancora molto usato e soprattutto è perfetto per il dropshipping.

L’unica condizione che impone ai venditori, infatti, è di rispettare tempi e modalità di consegna descritte nell’annuncio.

Le commissioni che trattiene vanno dal 6.5 al 22% sul prezzo di vendita del prodotto.

Fare dropshipping con Amazon

Ovviamente Amazon non può mancare: dopo il programma di affiliazione e la KDP per l’autopubblicazione di libri c’è anche Amazon FBA, ovvero il servizio di logistica.

Come già sai, ti permette di vendere prodotti usufruendo di un magazzino Amazon in cui verranno stoccati, imballati e da cui poi saranno spediti.

L’unica condizione è che per il cliente il tuo nome commerciale sia l’unico di riferimento: non ci devono essere rimandi al nome del fornitore. Amazon trattiene dal 10 al 15% del prezzo di vendita del prodotto.

I lati positivi di usare Amazon per fare dropshipping? Le persone si fidano molto di questa piattaforma e ci puoi trovare qualsiasi tipo di prodotto.

Fare dropshipping con Aliexpress

Ultimo ma non per importanza Aliexpress, il grande marketplace cinese in cui puoi trovare di tutto e di più. Qui puoi infatti scegliere tra milioni di prodotti per fare dropshipping, e hai anche la possibilità di importare immagini e descrizioni degli articoli direttamente sul tuo sito.

Anche se non te lo consiglio…

… a meno che tu non voglia proporre ai tuoi clienti una bella tazza di caduta. 🤐

Comunque, i fornitori su Aliexpress sono spesso molto disponibili alla collaborazione in dropshipping. Attento però a non scegliere quelli che lo fanno da troppo poco tempo e non hanno abbastanza feedback: tutelati!

Dropshipping: conclusioni

A questo punto direi che abbiamo visto tutto. Sai come funziona il dropshipping, come iniziare a farlo, quali sono i costi, vantaggi e svantaggi. Insomma, sei pronto: tutto quello che devi fare adesso è trovare la tua nicchia e studiare un po’ di marketing.

Dopodiché sarai pronto per aprire il tuo sito web e usarlo per fare dropshipping.

Forse grazie a questo articolo ti sei accorto che non è proprio facile come sembra, ma anche che non è impossibile: provarci, alla fine, non costa nulla.

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