Da quando i social network sono entrati nella nostra quotidianità, hanno aperto le porte a un mondo di opportunità lavorative, creando il bisogno di nuove figure specializzate. Ad esempio il content manager, colui che si occupa della pianificazione dei contenuti di una strategia di marketing. Oggi vedremo un’altra opportunità legata al content: come diventare content creator.
E dato che su questa figura c’è ancora molta confusione cercheremo anche di fare chiarezza: il content creator cosa fa esattamente? In cosa consiste il suo lavoro?
E quanto guadagna?
Insomma, le domande a cui rispondere sono molte perciò non perdiamoci in chiacchiere e cominciamo!
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Content creator cosa fa
Definirsi content creator di per sé può voler dire tutto e niente. Il termine infatti è largamente inclusivo: comprende tutti coloro che generano contenuti per il web e che possono quindi essere definiti creatori digitali.
I contenuti digitali sono prodotti creativi che si possono presentare in diverse forme:
- Testo (copy)
- Immagine, foto o grafica
- Audio o musica
- Video
Il lavoro del content creator è quello di produrre questi contenuti, ma perché?
A che scopo?
Lo fa per raggiungere diversi obiettivi che hanno a che fare con la crescita di:
- Engagement, ovvero il coinvolgimento tra un utente e un brand o prodotto
- Fidelizzazione, cioè il far sì che un utente diventa parte di una community e veda il brand come punto di riferimento in un determinato settore
- Awareness, che si traduce in consapevolezza ed è la notorietà che ha un brand o un determinato prodotto
- Lead generation, che consiste nell’attrazione di utenti con l’intenzione di convertirli in clienti (e generare vendita)
Content strategy
Diventare content creator significa quindi avere determinati obiettivi e raggiungerli attraverso la creazione e la diffusione di contenuti di qualità. E questo è piuttosto chiaro.
Ma un content creator cosa fa esattamente? Quali sono i passaggi della content strategy, ovvero l’organizzazione della strategia basata sui contenuti?
- Scelta dell’obiettivo o degli obiettivi: si parte sempre da qui
- Definizione del pubblico e del target: chi stai attirando? A chi vuoi rivolgerti?
- Pianificazione dei contenuti attraverso un calendario editoriale basato anche sugli insights
- Creazione dei contenuti veri e propri
- Diffusione dei contenuti attraverso la pubblicazione
- Monitoraggio e analisi con strumenti come Google Analytics o gli Insights dei vari social
- Valutazione dei risultati per definire cosa si può migliorare
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Diventare content creator: cosa significa
Prima dicevamo che un content creator genera diversi tipi di contenuto: significa quindi che una singola persona deve saperli fare tutti?
Assolutamente no!
In base alla piattaforma che scegli, al tipo di contenuto che più ti rappresenta e alle tue passioni e abilità puoi diventare un content creator diverso e piazzarti in un settore diverso.
Se deciderai di diventare content creator, ti accorgerai strada facendo che questa divisione non è poi così rigida, ma che per rimanere al passo con le mode e con i tempi ti ritroverai a essere un po’ un tuttofare del web.
Comunque sia, ecco i vari settori:
- Video: in questo caso la produzione corrisponde a contenuti video di durata più o meno breve. Le piattaforme di questo settore sono principalmente Tik Tok per i video più brevi, Youtube per la media durata e Twitch per streaming che durano anche molte ore consecutive.
Oppure puoi stare “dall’altra parte” e fare il videomaker.
Approfondimenti:
Come diventare youtuber e guadagnare con YouTube
Avere successo su TikTok e quanto si guadagna
- Immagini: qui possiamo trovare creators molto diversi anche nello stesso settore! C’è il graphic designer che crea contenuti grafici, il fotografo che ovviamente lavora con i suoi scatti, ma troviamo anche l’influencer, il cui profilo è principalmente legato all’immagine.
- Pagine: ci sono content creator che si occupano della gestione di pagine su Facebook o su social più di nicchia come Linkedin: sai che si può usare come un vero e proprio network per aumentare la tua popolarità?
- Audio: è questo il caso di chi decide di creare un podcast per esempio, ovvero file audio fruibili e scaricabili sotto forma di mp3.
- Altre piattaforme che permettono di pubblicare diversi tipi di contenuto come per esempio Patreon
- Content writing: qui troviamo tutti i creators legati al mondo della scrittura. Se hai deciso di aprire un blog, per esempio, ricopri la figura del blogger e il tuo lavoro è quello di scrivere articoli interessanti e di qualità.
Altrimenti puoi essere un copywriter e scrivere con l’obiettivo di vendere, occuparti del testo di un annuncio pubblicitario o di una landing page.
Questo è tutto ciò di cui si occupa anche un social media manager, ma allora qual è la differenza? Semplicemente, il social media manager mette a disposizione le sue competenze per aiutare i content creator a emergere: in pratica è per il creatore digitale ciò che il ghost writer è per uno scrittore.
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Come diventare content creator: studi
Non esiste un percorso univoco per diventare content creator, anche perché come abbiamo ben potuto vedere in base alla categoria serviranno competenze ben diverse.
Ciò che conta più del percorso affrontato sono la capacità di mettersi alla prova, di trovare stimoli sempre nuovi e la creatività: di per sé basta questo.
Certo è che un percorso formativo può aiutarti molto ad acquisire le competenze di cui hai bisogno, e puoi decidere di studiare in due modi:
- Università: la laurea in Scienze della Comunicazione o DAMS sono le più indicate per il tuo obiettivo.
- Corso online: ne esistono diversi ma io ti consiglio il corso di Digital Marketing di Start2Impact, che ti darà ampie competenze in tutto ciò che riguarda il digitale. Costa 897€ per un anno e hai libero accesso anche ad altri corsi, come quello per diventare data scientist! Puoi scoprire molte altre opportunità che non conoscevi e cambiare idea in corso d’opera.
Leggi anche: Scienze della Comunicazione: sbocchi lavorativi
Cosa fare per diventare content creator
A prescindere dagli studi che decidi di intraprendere (oppure no) ci sono due cose molto importanti che secondo me dovresti fare per diventare content creator.
Sto parlando di imparare l’inglese e aprire un blog, e adesso ti spiego perché.
- Imparare l’inglese: ormai sta diventando essenziale in quasi tutti gli ambiti, ma se vuoi lavorare nel digitale non puoi proprio farne a meno. Potresti ritrovarti a collaborare con brand esteri, potresti dover viaggiare, potresti addirittura voler ampliare il tuo pubblico a tutto il mondo.
Insomma, che aspetti?
Clicca qui: Come imparare una lingua in un mese da soli - Aprire un blog: non importa se tu abbia intenzione di diventare un influencer o di fare video su Youtube, io ti consiglio comunque di aprire un blog.
Questo perché un blog ben ottimizzato genera traffico organico, vale a dire che non arriva da nessun’altra fonte se non dalla ricerca degli utenti.
Embè?
Semplice: non è soggetto agli algoritmi ballerini dei social network, e al loro continuo cambiare le linee guida e le normative. Se un domani il tuo profilo Instagram viene oscurato per qualche ragione, penalizzato o addirittura chiuso hai sempre una base da cui ripartire, qualcosa di tuo che non dipende da nient’altro.
Ti ho convinto? Allora leggi qui: Come creare un blog di successo e (guadagnarci)
Competenze di un content creator
Ovviamente anche questo dipende dal settore, ma in generale le competenze di un content creator possono essere le seguenti:
- Capacità di scrittura: non basta saper scrivere in italiano corretto, anche se è ovviamente fondamentale. Bisogna però saper scrivere come piace ai motori di ricerca, e questo significa solo una cosa: SEO.
Se non sai di cosa sto parlando, ti lascio qui una guida di Seoriented. - Conoscenza dei software e dei CMS da utilizzare, primo tra tutti WordPress (quello su cui si trova il blog che stai leggendo adesso). Creare un articolo non significa solo scriverlo e ottimizzarlo in chiave SEO, ma anche portarlo sul CMS, editarlo, aggiungere i link e tutti gli altri elementi come la metadescrizione e l’indice.
- Doti comunicative: ovviamente la comunicazione è il punto fondamentale di tutto il lavoro di un creatore digitale. Questo non si riferisce solo a tutto ciò che riguarda copy o produzione orale (come un video su YT), ma anche a ciò che si comunica con un’infografica o con una fotografia. Saper trasmettere il messaggio giusto è la base per riuscire a raggiungere gli obiettivi aziendali preposti.
- Competenze grafiche, ovvero saper utilizzare strumenti come Photoshop e Illustrator, ma anche Canva si rivelerà molto utile e soprattutto intuitivo.
- Gestione del tempo e organizzazione: sia se lavorerai come freelance sia se invece sarai dipendente presso un’azienda, sarai tu a organizzarti il lavoro, e non sempre è facile incastrare tutto. Riuscire a rispettare le scadenze e pubblicare nei tempi giusti sarà possibile solo con una grande capacità di gestione del tempo e del lavoro.
Approfondimento: Come gestire lo smart working: strumenti e abitudini
L’importanza di tenersi aggiornati sui trend
Il web è un mondo che corre veloce: ciò che oggi funziona e ti fa fare milioni di visualizzazioni, domani non importa più a nessuno.
Alcune mode durano veramente dall’oggi al domani, altre invece restano per più tempo ma comunque sfumano pian piano fino a scomparire ed essere rimpiazzate da nuovi trend.
Ecco perché risulta di estrema importanza, per diventare content creator, sapersi tenere aggiornato sulle varie tendenze, sugli interessi del momento, così da poterli cogliere al volo.
Per fare questo dovrai essere sempre alla ricerca degli hashtag più utilizzati e dei post più visti, ma per semplificarti il lavoro ci ha pensato Big G, creando il tool Google Trends.
Si tratta di uno strumento che fa proprio questo: ti aiuta a individuare le tendenze del momento e anche a capire quanto interessa agli utenti il contenuto che vorresti portare tu.
Ti insegno ad utilizzarlo qui: Come usare Google Trends, cos’è e come funziona
Quanto guadagna un content creator: stipendio
Penso di aver ripetuto questa parola più volte in questo articolo che in tutta la mia vita ma…
dipende.
Il guadagno di un content creator ovviamente varia in base a molteplici fattori:
- Tipo di lavoro, se dipendente o freelance
- Settore e tipo di contenuti
- Quanto seguito ha
È naturale pensare che uno youtuber con 4 milioni di follower raggiunga cifre più alte di uno con una community di 1000 persone, no? E fin qui ci siamo.
La differenza sostanziale comunque sta nel tipo di lavoro:
- Da dipendente presso un’azienda partirai da 1000-1500€ al mese per poi crescere gradualmente nel tempo. Anche qui però dipende dall’azienda che ti assume: diventare content creator per Prada è ben diverso che farlo per una piccola azienda di 3 dipendenti!
- Da freelance il range di guadagno è così ampio che non ha neppure un limite. Puoi iniziare guadagnando poche decine di euro e arrivare a superare i 100 000€ l’anno, come succede a molti blogger (anche italiani).
Tutto dipende dalla creatività: come un illustratore, il tuo lavoro principale non è la creazione vera e propria ma l’idea, l’estro, la creatività per l’appunto.
La realizzazione ovviamente è molto importante, ma solo con un pizzico di follia e quella capacità di pensare fuori dagli schemi potrai distinguerti (e guadagnare molto bene!).
Insomma, questo è quanto: che te ne pare? Ora che sai come diventare content creator sei ancora motivato a cominciare? Bene, allora non c’è tempo da perdere: una community non si costruisce mica in un giorno! Ci vuole dedizione, impegno e perseveranza: solo così potrai raggiungere il tuo obiettivo. È la strategy giusta. 😉
Alla prossima!
Leggi anche: Come fare dropshipping, cos’è e come funziona
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