Sempre più spesso si sente nominare il metodo Montessori, in riferimento all’educazione scolastica -e non- dei bambini. Si tratta di un sistema educativo estremamente in voga negli Stati Uniti, in Germania, in Olanda e nel Regno Unito, e conta più di 65 000 scuole in tutto il mondo. Ma il metodo Montessori cos’è esattamente, e in cosa consiste? Inoltre, è possibile applicare il metodo Montessori a casa?
In questo articolo approfondiremo l’argomento, rispondendo a tutte le domande che potresti avere in merito.
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Indice
Metodo Montessori cos’è
Il metodo Montessori è un sistema educativo che promuove la libertà del bambino di manifestare ciò che è, ciò che pensa e il suo istinto. Basa le sue teorie sul porre massima fiducia nel fatto che il bambino abbia un impulso naturale nel conoscere il modo e agire nello stesso.
È stato ideato agli inizi del ‘900 dalla scienziata e pedagogista Maria Montessori, e presto ha preso piede, venendo riconosciuto in tutto il mondo. Grazie a lei, infatti, sono nate diverse Case dei Bambini, ovvero scuole montessoriane in cui anche la figura dell’insegnante ha subito un grande cambiamento.
Secondo Montessori, la salute -sia reale che fisica- è il risultato della “liberazione dell’anima”, che può avvenire solo grazie al processo di crescita e sviluppo del bambino. L’adulto deve lasciare il bambino libero di esprimersi durante questo percorso, e intervenire solo per aiutarlo a conquistare tale liberazione.
Il suo intervento è quindi mirato solo al reindirizzamento, non alla sostituzione, perché la teoria sostiene l’esistenza delle tendenze umane innate:
- Orientamento nell’ambiente
- Mente matematica
- Esplorazione
- Ordine
- Comunicazione
- Autoperfezionamento
Esistono moltissimi libri per future mamme oppure libri per neo papà che spiegano cos’è il Metodo Montessori e come applicarlo nella vita di ogni giorno in modo da crescere bambini sicuri di sé e autonomi.
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I livelli di sviluppo
Il metodo ideato da Maria Montessori divide lo sviluppo della persona in quattro diversi livelli:
- Livello I: va dalla nascita ai 6 anni, ed è la fase in cui il bambino viene definito “esploratore sensoriale”. Tutto intorno a lui è nuovo, il mondo è ancora da scoprire e con esso ogni sensazione, comprese quelle negative. Qui imparerà a distinguere bene e male, giusto e sbagliato, a capire cosa gli piace e cosa invece no.
- Livello II: dai 6 ai 12 anni, è la fase in cui avviene la formazione dell’indipendenza intellettuale, dell’organizzazione sociale e del senso morale. Inizia a sviluppare pensieri e idee propri, e a rapportarsi con gli altri e con il suo senso etico.
- Livello III: dai 12 ai 18 anni, l’adolescenza è sempre un momento delicato nella vita di una persona. I cambiamenti sono tanti, sia a livello fisico sia a livello psicologico, e le influenze esterne possono ledere l’autostima. Questa è la fase in cui si inizia a costruire il proprio sé adulto, e quindi si gettano le basi per il futuro.
- Livello IV: va dai 18 ai 24 anni ed è l’ultima fase individuata da Montessori. In questi anni si raggiunge la maturità e si va verso la vita adulta, fatta di impegno sociale e lavoro. Per il quarto livello Maria Montessori reputava di estrema importanza lo studio universitario.
Per approfondire, ti lascio questo articolo sui piani di sviluppo Montessori.
In cosa consiste il metodo Montessori
Si tratta di un metodo ben strutturato che mette al centro la capacità del bambino di imparare a conoscere ciò che lo circonda in totale autonomia. L’aiuto dell’adulto arriva nel momento in cui il bambino rischia di mettere in pericolo sé o gli altri, e nel prendere coscienza del bene e del male.
Inoltre, l’adulto ha il compito di ricreare ambienti familiari su misura per lui, con oggetti pedagogici specifici. Senza sgridarlo o forzarlo, quindi, lo aiuta a capire da solo cosa deve fare, un po’ come il life coach.
Il metodo montessoriano utilizza tre supporti di lavoro, che sono pilastri fondamentali nell’educazione del bambino:
- Ambiente
- Materiale di sviluppo
- Insegnante
Vediamoli insieme più nel dettaglio!
L’ambiente montessoriano
L’ambiente e il suo arredamento hanno un ruolo fondamentale nel metodo Montessori: già nelle prime Case dei Bambini -le scuole montessoriane- ci furono grandi cambiamenti nell’arredo, sia nell’estetica sia soprattutto nella sua funzionalità.
La teoria montessoriana promuove l’autonomia del bambino, ed è per questo che tutto intorno a lui deve essere su misura per lui. Il mondo intorno a lui deve essere adatto alle sue esigenze, a portata di bambino. Ci saranno quindi:
- Poltroncine in cui riesce a sedersi in autonomia
- Tavolino con sedia leggeri, in modo che riesca facilmente a spostarli da sé
- Oggetti interessanti e che gli facciano intuire cosa deve farci: “usami”, “premimi” devono essere azioni facilmente intuibili, in modo che il bambino possa trarne soddisfazione personale con l’utilizzo
- Letti bassi per permettergli di salire e scendere quando lo desidera
- Armadietti ad altezza bambino
- Lavabi bassi con kit di pulizia per viso, mani e denti. È importante, per il metodo montessoriano, che anche le attività quotidiane –esercizi di vita pratica– siano svolte in autonomia.
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Il materiale di sviluppo
Altro strumento è il materiale di sviluppo sia a scuola sia a casa, fondamentale per lo sviluppo cognitivo e motorio del bambino. Le caratteristiche del materiale montessoriano sono le seguenti:
- Unicità: dal punto di vista analitico il bambino può captare una qualità per volta, ed educare quindi i sensi in modo isolato. I giochi montessoriani gli permettono di concentrarsi su un unico aspetto alla volta, come il colore, il suono o la forma.
- Controllo dell’errore: si tratta di oggetti che portano il bambino all’autocorrezione.
- Attrazione: l’aspetto estetico del materiale gioca un ruolo molto importante, e infatti si tratta sempre di oggetti dall’estetica capace di attrarre il bambino verso l’attività di gioco-lavoro.
I giocattoli montessoriani sono semplici, intuitivi e quasi sempre di legno, perché essendo un materiale leggero è il più maneggevole e funzionale per i bambini. Abbiamo per esempio i puzzle di legno e gli impilatori geometrici tra i giochi più in voga.
Esistono inoltre molti strumenti anche per portare il metodo Montessori a casa, nella vita quotidiana: per esempio la torre didattica, che permette al bimbo di osservare cosa fanno i genitori alla loro altezza e anche partecipare. Questo oggetto viene spesso usato per cucinare in compagnia del bambino, per esempio, così da farlo anche approcciare alle principali attività di cucina.
L’insegnante montessoriano
Questo modo totalmente nuovo -per l’epoca in cui è nato- di vedere il bambino come un essere capace di “fare da solo” ha rivoluzionato la figura dell’insegnante e dell’educatore che esisteva fino a quel momento.
Se prima l’adulto era quello che spiegava e insisteva quando il bambino si ribellava alle sue indicazioni, a questo punto diventa un osservatore, capace di capire quali sono le qualità del bimbo che ha davanti.
Le lezioni sono brevi e semplici, in modo da lasciare il bambino libero di capire. Se non si comportasse in questo modo, infatti, l’insegnante andrebbe a togliere al bambino la dignità di farcela da solo, e l’opportunità di imparare dai suoi errori e autocorreggersi.
Approfondimenti:
I principi del metodo Montessori
Per riassumere i concetti previsti dal metodo Montessori, vediamo i principi elencati nel libro “Educare alla Libertà”:
- Guidare, ma lasciare che il bambino faccia il suo percorso. L’adulto è una sorta di angelo custode che interviene solo in caso di pericolo o necessità, e sempre e solo per guidare e aiutarlo a capire come fare le cose nel modo giusto.
- Lasciare fare al bambino. L’adulto non interviene mai per sostituirsi, ma per indirizzare il bambino in modo da farcela da solo. Proprio come gli OSS, che devono sempre promuovere l’autonomia del paziente e mai sostituirsi a lui nelle attività quotidiane.
In questo, Maria Montessori sosteneva che un adulto che imbocca il bambino anziché insegnargli come usare le posate non sta svolgendo il suo ruolo nel modo giusto, ma anzi sta trattando il figlio come un fantoccio. - Non parlare male di lui in sua presenza, anche se pensiamo che ancora non possa capirci. Dargli etichette come “peste” o “tremendo” lo faranno identificare in quelle parole e potranno ledere la sua autostima.
- Non negargli qualcosa perché è troppo piccolo. In questo modo non si sta riponendo alcuna fiducia nelle sue capacità. Naturalmente con buon senso e in relazione alla sua età, è importante permettergli di provare a fare quel qualcosa e guidarlo nel modo giusto.
- Spronarlo alla precisione, che non significa costringerlo, ma solo stimolarlo a essere più preciso così da poter migliorare volta dopo volta.
- Stimolare la sua passione per la natura. Questo aspetto è molto importante nel metodo Montessori, perché l’approccio alla natura spinge il bimbo a sviluppare creatività, consapevolezza e soprattutto responsabilità. Durante una passeggiata in montagna va lasciato libero di esplorare -nei limiti del possibile- e di trarre le sue conclusioni.
- Rispettare il suo “no”. Se non vuole fare qualcosa e si oppone con decisione, forzarlo è sbagliato e controproducente.
- Intervenire il meno possibile: come dicevamo, solo nel caso in cui le sue azioni possano recare danno o mettere in pericolo se stesso o gli altri.
- Permettergli di prendersi cura di un essere vivente, che è uno degli istinti naturali che più ci fanno crescere e sviluppare sensibilità e senso di responsabilità.
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In cosa consiste il metodo Montessori a casa
Come dicevamo, questo metodo nasce come sistema educativo da mettere in pratica nell’ambiente scolastico, ma è anche possibile adottare il metodo Montessori a casa.
Essere genitori montessoriani, al contrario di quanto si senta dire, è una scelta difficile: ci vuole di certo più pazienza, più calma e un approccio molto più positivo. In generale è sempre più veloce dire “non lo sai fare, ci penso io”, ma decidere di lasciare al proprio bambino la possibilità di crescere in autonomia contribuisce molto alla stima che avrà di sé.
Cosa si può fare per adottare questo metodo nella vita quotidiana?
- Arredare la cameretta in modo semplice, con mensole basse e oggetti a vista e altri mobili montessoriani come la libreria a misura di bambino. Avere i giocattoli o i libri buttati in una scatola non gli permette di vederli e di interessarsi ad essi: tutto deve essere alla sua portata (e alla sua vista).
- Fare attività all’aperto: è sempre meglio preferire una gita a contatto con la natura rispetto ad una al centro commerciale. Certo, nella vita di ogni giorno esistono anche le seconde, che non sono sbagliate o da evitare, ma semplicemente bisogna avere un equilibrio sano.
- Fare collaborare il bambino alle attività pratiche della casa: cucinare, pulire, imparare a rifare il letto o spolverare… Sono tutte attività che si fanno ogni giorno in una casa, ed è giusto che il bambino impari a svolgerle. Inoltre, poterle fare in autonomia gli farà sviluppare un forte senso di soddisfazione e fierezza, incrementando la sua autostima.
A tal proposito esistono molti strumenti montessoriani per agevolare l’autonomia dei bambini: per esempio il set di coltelli in legno e seghettati, ideali per cucinare insieme in totale sicurezza.
Che cos’è il metodo Montessori: conclusioni
In sintesi, il metodo Montessori è uno strumento molto efficace per crescere persone consapevoli delle proprie capacità, dei propri limiti e delle proprie potenzialità. C’è molto pregiudizio su questi metodi alternativi per crescere i bambini, ma come avrai potuto vedere da te non prevedono niente di strano o fuori dal mondo. Solo tanta pazienza e voglia di dedicare l’attenzione alle emozioni del bambino: forse è per questo, eh?
Insomma, adesso sai in cosa consiste il metodo Montessori: che ne pensi? Fammelo sapere qui sotto nei commenti!
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