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Come diventare imprenditore agricolo: requisiti e percorso

Lavorare a contatto con la terra, sporcarsi le mani, ma al tempo stesso creare un’azienda e seguire le proprie altissime ambizioni: è questo che significa diventare imprenditore agricolo

Attenzione a non sottovalutare la difficoltà di questo lavoro: non si tratta di una semplice opzione lavorativa, ma di una vera e propria scelta di vita. Come vedremo lungo il corso di questo articolo, infatti, diventare agricoltore professionale è molto impegnativo, sia nel percorso di formazione sia in tutto ciò che viene dopo. 

E non basta coltivare la terra della casa di campagna di famiglia per essere considerato un imprenditore agricolo: si tratta di una professione regolamentata da diverse normative, perciò è imprescindibile informarsi a dovere su tutto prima di scegliere la vita di campagna. 

Tra adempimenti fiscali, requisiti IAP e formazione adeguata, avrai ben capito che le cose a cui badare sono davvero tante, e certo non ci si può improvvisare esperti del settore agricolo! 

Scopri con noi, dunque, come diventare imprenditore agricolo sia a livello formativo, sia a livello fiscale e non solo: ti parleremo anche dei vari corsi di formazione che esistono e delle competenze necessarie per fare crescere un’attività agricola oggigiorno. 

Imprenditore agricolo: chi è e normativa 

Con le tecnologie in costante evoluzione e la vita di campagna molto diversa da ciò che era un tempo, sempre più persone sono interessate a come diventare imprenditore agricolo. E il settore primario interessa tutti, sia giovani in cerca di prospettive future allettanti, sia persone già più adulte che cercano un modo per cambiare vita e trovare un lavoro più soddisfacente dal punto di vista personale, non solo economico.

Scegliere di diventare imprenditore agricolo non è mai sbagliato: l’industria agroalimentare è il secondo settore manifatturiero in Italia a livello di produzione nazionale, con 132 miliardi di euro di fatturato all’anno e quasi 60 mila aziende interessate. C’è sempre tanto da fare, insomma, e sempre spazio per nuove imprese agricole. 

L’imprenditore agricolo è la figura professionale principale di questo settore, regolamentata dal Codice Civile. In particolare, il decreto legislativo modificato al 18 maggio 2001 n.228 recita così: 

“È un imprenditore agricolo colui che esercita una delle seguenti attività: coltivazione del fondo, allevamento di animali, selvicoltura e attività connesse.” 

Anche lavorare con gli animali, quindi, rientra tra le attività di tipo agricolo. Le attività connesse di cui si parla in seguito, invece, comprendono: 

  • Commercializzazione e valorizzazione dei prodotti che si ottengono con le attività di coltivazione o di allevamento; 
  • Manipolazione e trasformazione dei prodotti; 
  • Fornitura di beni o di servizi correlati; 
  • Attività di ricezione e ospitalità, e in generale tutte le attività che valorizzano il territorio e il patrimonio forestale e rurale. Scegliere di aprire una fattoria didattica, per esempio, non comporta soltanto attività di coltivazione e allevamento degli animali che la popolano, ma anche l’erogazione di servizi mirati alla ricezione e all’ospitalità dei clienti.

Se in passato vi erano da una parte la figura del contadino -inteso come lavoratore dipendente del terreno- e dall’altra la figura del proprietario terriero che gestiva il tutto “dall’alto”, oggi vi è l’imprenditore agricolo a ricoprire entrambi i ruoli. Si tratta, quindi, di una professione molto complessa, che prevede tante mansioni e offre diverse prospettive future. 

Tipi di imprenditore agricolo

Il titolo di imprenditore agricolo comprende al suo interno tutte le figure professionali impiegate nel settore di coltivazione e allevamento. In base alle modalità di svolgimento dell’attività agricola, poi, possiamo trovare due tipi distinti di imprenditore agricolo: 

  • Coltivatore diretto (o imprenditore agricolo non professionale)
  • Imprenditore agricolo professionale (IAP)

Anche se diventare coltivatore diretto significa sempre svolgere un’attività imprenditoriale, ci sono alcune differenze tra le due figure: scopriamo quali. 

Differenza tra coltivatore diretto e imprenditore agricolo professionale

Come dicevamo, ai sensi dell’articolo n.2082 del Codice Civile, il coltivatore diretto è una figura imprenditoriale vera e propria, che opera in questo caso nel settore agricolo. In particolare, si tratta di un lavoratore autonomo che svolge l’attività agricola in modo abituale, vale a dire per almeno 104 giorni lavorativi all’anno, e il cui lavoro agricolo rappresenta la sua fonte di reddito primaria. In questo può essere aiutato dagli altri membri della famiglia, ma sempre a patto che lui stesso sia impegnato in prima persona nell’attività agricola di famiglia. 

La differenza sostanziale tra lo IAP e il coltivatore diretto, detto anche imprenditore agricolo non professionale, è che deve svolgere l’attività agricola come unico lavoro, e non può avere dipendenti esterni. Al contrario, l’imprenditore agricolo professionale -IAP- per essere definito tale deve svolgere l’attività agricolo per almeno il 50% del suo tempo lavorativo e guadagnare da questo lavoro almeno il 50% del suo reddito totale. È quindi autorizzato a svolgere altre attività lavorative, a patto che non superino di importanza quella agricola, e ad assumere dipendenti. 

Come diventare imprenditore agricolo professionale IAP: requisiti

Ora che abbiamo capito bene che cosa significa, vediamo come diventare imprenditore agricolo, ovvero quali sono i percorsi formativi disponibili, i requisiti richiesti e le competenze necessarie. Di certo non ci si può improvvisare esperti di questo settore, ma è bene arrivare ad avviare la propria attività solo una volta pronti per davvero, anche in vista dell’investimento necessario. 

Vediamo dunque: 

  • Requisiti IAP; 
  • Formazione e corsi per diventare imprenditore agricolo 
  • Procedura e adempimenti fiscali

Leggi anche: Apicoltore professionista: cosa fa e come diventarlo

Requisiti IAP per diventare imprenditore agricolo

La figura dell’imprenditore agricolo professionale risponde alla normativa europea, che ne determina requisiti e competenze adatte a svolgere le attività prevista da un’impresa di questo tipo. 

All’imprenditore agricolo i requisiti richiesti non sono molti in realtà, ma rappresentano comunque prerogative imprescindibili per poter svolgere la professione. Più nel dettaglio, per diventare agricoltore e avviare un’attività è necessario almeno uno tra i seguenti requisiti: 

  • Aver seguito un corso di formazione professionale nell’ambito dell’agricoltura, della durata minima di 150 ore. Corsi di questo genere sono erogati e promossi da enti di formazione certificati. Inoltre, in aggiunta è necessario aver sviluppato esperienza lavorativa di conduzione diretta di un’impresa agricola per almeno due anni di fila;
  • Aver sviluppato esperienza lavorativa di almeno 3 anni continuativi nel settore agricolo, in questo caso non necessariamente in qualità di direttore;
  • Possedere un titolo di studio che abbia un nesso diretto con la professione agricola, come un istituto superiore agrario o, all’università, titoli di laurea e specializzazioni a indirizzo forestale, veterinario o agrario. 

Come diventare imprenditore agricolo: percorso formativo

Come avrai notato, è molto importante avere le competenze adeguate per svolgere questo tipo di professione. E non solo perché lo stabilisce la normativa europea, ma anche e soprattutto per lo svolgimento effettivo della professione una volta avviata l’attività! Non è affatto semplice gestire un’impresa agricola, e ci vuole grande esperienza per farlo in modo ottimale. 

Ecco perché è necessario seguire un buon percorso formativo e studiare per diventare imprenditore agricolo. Sì, ma cosa? 

Hai davanti a te tre possibili strade, le quali si adattano a diverse situazioni e possono o meno essere la soluzione più indicata per te. Si tratta di: 

  • Scuola superiore 
  • Università 
  • Corsi IAP di formazione

Analizziamo ognuno di questi percorsi e scopriamo insieme qual è il migliore per la tua situazione!

Diploma di scuola superiore a indirizzo agrario 

Se sei tra i pochi fortunati che hanno le idee ben chiare sul futuro sin dai tempi della scuola, sei ancora in tempo per questa opzione. Puoi infatti frequentare una scuola superiore a indirizzo agrario, che ti dia le competenze e le abilità per entrare nel settore agricolo sin da giovanissimo, con periodi di studio e formazione sul campo. Naturalmente si tratta di percorsi scolastici della durata di 5 anni (o anche 3, nel caso di istruzione professionale) e che si concludono con il diploma ottenuto dopo la maturità

Alcune delle scuole che puoi scegliere sono: 

  • Istituto Tecnico Agrario, che rilascia il titolo di perito agrario; 
  • Indirizzo Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo professionale, che è un diploma professionale; 
  • Indirizzo in Agraria, agroalimentare e agroindustriale, che è invece un diploma tecnico.

Se in passato hai rinunciato, per qualche ragione, a prendere il diploma, puoi sempre recuperare oggi (scopri qui come studiare da privatista) e scegliere uno di questi indirizzi utili per il tuo obiettivo finale. 

Università per diventare imprenditore agricolo

In alternativa, esistono anche diversi corsi di laurea adatti a questo scopo, che si concentrano su aspetti diversi della professione agricola. Alcuni esempi sono: 

  • Scienze agrarie e agroalimentari, Scienze Forestali, Scienze ambientali, Scienze naturali, Scienze e tecnologie zootecniche (anche per diventare zoologo), Biotecnologie. Questi sono i corsi che, più degli altri, ti permettono di toccare con mano tutto ciò che riguarda il lavoro della terra e il contatto con la natura e con gli animali;
  • Economia, Scienze dell’economia e della gestione aziendale: l’opzione che ti permette di imparare come si guida un’impresa e come la si conduce al raggiungimento degli obiettivi prefissati; 
  • Ingegneria Agroindustriale, per conoscere il settore agricolo sia dal punto di vista tecnico sia da quello gestionale. 

Naturalmente, in base al corso che sceglierai di seguire il tuo percorso formativo potrà avere una durata diversa. Se poi deciderai di proseguire gli studi con specializzazioni o master, ci vorrà ancora più tempo, ma a quel punto ci avrai guadagnato in competenze. 

Corso IAP imprenditore agricolo

Infine, l’ultima possibilità che hai è quella di seguire un corso IAP, ovvero un corso per diventare imprenditore agricolo

Se è tardi per la scuola e la prospettiva di dover studiare dai 3 ai 5 anni di università non ti entusiasma, questa è sicuramente l’opzione migliore per te. Esistono molti corsi mirati all’apprendimento di tutto ciò che serve per gettare le basi di un’attività agricola. Sul sito di Coldiretti trovi spesso bandi e nuove opportunità formative, ma in generale ne esistono tanti in giro per l’Italia e online. 

È importante, però, affidarsi soltanto a enti certificati che rilasciano un attestato valido in Italia (e spesso anche in Europa) alla fine delle lezioni. Riconosci i corsi affidabili perché trovi scritto “corso IAP” e la dicitura “in conformità agli standard previsti dall’art. 6 d.lgs 16/01/2013 (ex art. 14 della legge 845 del 1978)”. Attenzione, dunque, perché un corso imprenditore agricolo senza la suddetta dicitura non ha validità per lo svolgimento dell’attività professionale. 

Per il resto, puoi scegliere di seguire un corso IAP online oppure in sede, a seconda delle tue esigenze e di quanto è fornito il territorio intorno a te. Inoltre, esistono corsi di varia durata e di diverse fasce di prezzo anche se, come abbiamo visto nei requisiti, è importante frequentare almeno 150 ore di formazione

Alcuni corsi di formazione professionale che potrebbero interessarti: 

  • Corso IAP di Ansi Formazione, dal costo di 399€. Offre un attestato di qualifica professionale al seguito del superamento di un esame finale, ed è riconosciuto a livello europeo. Prevede alcune ore di formazione online e le altre in sede. 
  • Corso IAP di Ial Sardegna, per 180 ore di formazione costa 900€
  • Corso IAP di Icarum, da svolgere in aula per 150 ore di lezione complessive e un costo di 800€. Prevede alcuni requisiti di accesso, come la maggiore età e l’adempimento dell’obbligo scolastico. Il corso è strutturato in tre lezioni a settimana da quattro ore ciascuna, e alla fine è previsto un esame che, se dà esito positivo, permette di accedere all’attestato di qualifica. 

Come diventare agricoltore: Partita IVA e adempimenti

E se la parte formativa a questo punto è coperta, manca tutto il lato burocratico a cui far fronte. È fondamentale aprire partita IVA agricola per diventare imprenditore agricolo: essendo -per l’appunto- un imprenditore, sei impiegato nel settore della produzione e offri beni e servizi al pubblico. La partita IVA, in questi casi, è obbligatoria, e senza non sei autorizzato ad acquistare attrezzi e attrezzature per l’attività agricola: per esempio, non puoi comprare un trattore senza partita IVA

Dovrai poi provvedere all’iscrizione alla Camera di Commercio nella provincia in cui la tua attività ha la sua sede. A questo punto puoi procedere con l’iscrizione della tua attività al Registro delle Imprese e ottemperare agli adempimenti fiscali previsti verso: 

  • INPS per quanto riguarda la previdenza sociale; 
  • INAIL per le questioni assicurative. 

Tipi di partita IVA agricola

È sempre meglio affidarsi a un buon commercialista esperto del settore agricolo per evitare di commettere qualche errore, ma anche per trovare la soluzione più vantaggiosa. Infatti, esistono diversi tipi di partita IVA per un imprenditore agricolo

  • Partita IVA in regime di esonero, se le tue previsioni stimano un fatturato annuo che non supera i 7000€; 
  • Partita IVA a regime forfettario (in regime speciale): è l’opzione più comune in assoluto e probabilmente la più vantaggiosa. Prevede il calcolo delle imposte in regime forfettario, ovvero proporzionale al fatturato effettivo, ma vi sono dei requisiti precisi in cui rientrare per poterla aprire; 
  • Partita IVA a regime ordinario, che è l’opzione da selezionare quando si guadagnano più di 7000€ all’anno, ed è l’unica soluzione che non prevede limiti per le esportazioni. 

Diventare imprenditore agricolo: come iniziare? 

Oltre a tutte queste questioni, però, all’inizio per diventare imprenditore agricolo è importante anche altro. Per esempio, bisogna essere sicuri al cento per cento di voler fare questo nella vita. Sembra banale, sì, ma considerando l’investimento necessario tra terreno, attrezzatura e adempimenti, non si può rischiare che poi la vita di campagna non ci piaccia e buttare tutto all’aria dopo due mesi. 

Avere un progetto ben chiaro in testa e sapere davvero cosa significa lavorare a contatto con la terra e con la natura è fondamentale. Per questo ti consigliamo di fare un’esperienza di volontariato all’estero, magari, o anche in Italia utilizzando Workaway: aiutare un imprenditore agricolo nella sua attività ti farà toccare con mano le varie mansioni. E capire davvero cos’è e come si gestisce nel quotidiano un’impresa agricola. 

Dovrai poi studiare bene il mercato del territorio su cui hai intenzione di basare la tua attività, e importantissime anche le tecniche di marketing per promuoverla e farla conoscere. Da qui puoi anche trarre l’ispirazione per attività secondarie, come aprire un’e-commerce dove vendere i prodotti anche a clienti lontani.

Imprenditore agricolo agevolazioni

Non è un mistero, a questo punto, che per diventare imprenditore agricolo sia necessario un bel gruzzolo da investire. Prima di spendere tutti i tuoi risparmi, però, verifica se rientri tra i possibili destinatari delle agevolazioni messe a disposizione per coltivatori diretti e imprenditori agricoli. 

Una tra tutte è il Bonus Agricoltori, che riguarda entrambe le figure professionali poiché mira a sostenere l’agricoltura e a promuoverla sul territorio. Tra i requisiti per accedervi troviamo l’avvio di una nuova attività o una nuova iscrizione alla gestione della previdenza agricola, nonché il limite di età di massimo 40 anni. 

Ma sono diversi per l’imprenditore agricolo le agevolazioni e gli sgravi fiscali disponibili, che possono coprire fino al 100% delle spese da sostenere in un periodo massimo di 24 mesi. 

Competenze necessarie per l’imprenditore agricolo professionale 

Non ci resta che scoprire quali siano le competenze più importanti da sviluppare per diventare un imprenditore agricolo di successo. Oltre, naturalmente, alla grande cultura in ambito agricolo, agrario e per quanto riguarda gli animali, sarai innanzitutto un imprenditore. E pertanto avrai bisogno di alcune competenze mirate, come per esempio: 

  • Doti organizzative e gestionali, sia per l’avvio dell’azienda sia, soprattutto, per quando avrà preso piede e ci saranno moltissimi aspetti a cui badare.
  • Capacità di problem solving, per far fronte agli imprevisti che possono presentarsi in un lavoro come questo. Possono esserci in ogni attività lavorativa, ma in special modo qui, dove si lavora a contatto con la natura e alle dirette dipendenze del tempo atmosferico. Ogni anno bisogna saper prevedere e, nel caso in cui il tempo dovesse fare brutti scherzi, sapere esattamente come gestire la situazione. Insomma, bisogna essere sempre pronti a tutto.
  • Doti commerciali e di marketing: devi essere in grado di far conoscere la tua azienda e i prodotti che vende, non solo gestirla nel modo migliore. Se fai tutto perfettamente ma nessuno lo sa, il guadagno resterà a zero. È importante, oggi, servirsi delle possibilità che ci dà Internet per promuovere le aziende locali: non sottovalutare l’importanza di creare un sito web per la tua impresa e di gestire i social media nel modo più efficace. 

Detto questo, abbiamo terminato questa guida infinita su come diventare imprenditore agricolo. Che te ne pare? Sei ancora sicuro che sia questa la strada giusta per te? Se nonostante il percorso bello impegnativo che ti abbiamo illustrato il tuo entusiasmo è ancora alto, probabilmente è così: non perdere questo slancio e mettici tutto te stesso. Il futuro ti saprà ripagare. Ma se, al contrario, grazie a questa guida hai capito che non è proprio questo quello che vuoi fare nella vita, allora continua a cercare. Qui su Orientativamente trovi tantissime altre opportunità lavorative descritte nel dettaglio, in modo da conoscerle a fondo e capire se fanno o meno per te. Te ne lasciamo una qui sotto da cui ripartire! 

Leggi qui: Guardia forestale: percorso, mansioni e stipendio

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