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Come diventare manager con e senza laurea 

Scopri come diventare manager aziendale, con e senza laurea 

Sempre più persone si chiedono come diventare manager e arrivare a coprire un ruolo dirigenziale importante e remunerativo. L’idea del responsabile in giacca e cravatta che prende decisioni importanti e guadagna tanto è ambizione sempre più comune, per ovvie ragioni! Ma come il percorso dell’imprenditore, anche quello per diventare manager aziendale non è così semplice e ovvio come sembra.

Anzi, si tratta di un ruolo di grande responsabilità, che si arriva a ricoprire nel tempo e con grande impegno. Esperienza, competenze, qualità personali e risultati ottenuti sono fattori imprescindibili che ti permetteranno di fare carriera e diventare un manager di successo. 

Detto così, però, significa tutto e niente. Esistono infatti tantissimi tipi di manager differenti, ognuno con competenze verticali specifiche di un determinato settore e qualità più importanti di altre. Allo stesso modo, esistono anche diversi percorsi formativi per arrivare a svolgere quella specifica professione, con le mansioni relative. Ma il manager cosa fa più nel dettaglio? Come intraprendere la carriera manageriale? E quanto guadagna un manager? Scopri tutto su questo possibile percorso per il tuo futuro qui, su Orientativamente! 

Manager: chi è e cosa fa 

Prima di addentrarci sul percorso per diventare manager, però, è bene definire questa figura. Innanzitutto prendiamo in esame proprio la parola manager, che significa: amministratore, direttore, responsabile. Probabilmente l’ultimo di questi tre termini è quello più utilizzato per definire la figura manageriale: il responsabile. Di cosa? 

Dipende dal livello dirigenziale a cui lavora e il suo grado di responsabilità. Puoi essere il manager che si occupa di gestire un team o un settore aziendale intero, o puoi persino essere il responsabile dell’azienda stessa. In ogni caso, hai tra le mani un grande potere decisionale, così come il compito di pianificare, definire gli obiettivi di business, coordinare e controllare il lavoro di chi “sta sotto”. 

Non si tratta soltanto del capo che decide, ma di una figura leader capace di mettere in collaborazione tutto lo staff, trasformandolo in un vero e proprio team. Spesso e volentieri, per riuscirci al meglio, si occupa in prima persona della scelta del personale e della distribuzione delle risorse all’interno dell’azienda. Questa operazione, svolta in collaborazione con HR manager, permette di ottimizzare le risorse aziendali e, di conseguenza, il lavoro stesso.

Diventare manager: le 5 funzioni manageriali di Henri Fayol 

Imprenditore e ingegnere francese di grande successo, Henri Fayol durante la sua carriera ha anche .. la teoria della direzione amministrativa, altrimenti conosciuta come fayolismo. Secondo tale teoria, indipendentemente dalla tipologia cui fa parte un’azienda, dalle sue dimensioni o dal settore in cui è inserita, ci sono sempre delle funzioni di base da rispettare per la crescita del business. 

Dai suoi studi Fayol ha anche stabilito le 5 funzioni manageriali, ovvero le cinque mansioni che un manager dovrebbe svolgere al meglio per ottimizzare la rendita aziendale. Si tratta di: 

  • Pianificazione, che riguarda la comprensione del presente e l’anticipazione del futuro in tempi e modalità stabiliti; 
  • Organizzazione, in particolare con la predisposizione delle risorse umane, degli strumenti e delle tecnologie di un’azienda nel modo più opportuno ed efficace; 
  • Guida verso un obiettivo comune; 
  • Coordinamento tramite la valorizzazione e il people management; 
  • Controllo, ovvero la misura delle performance e la capacità di lavorare in relazione agli obiettivi prestabiliti

Descritte nel libro pubblicato da Fayol nel 1916, tali funzioni manageriali sono ancora oggi riconosciute e rispettate. 

Livelli dirigenziali di un manager 

Come dicevamo prima, diventare manager non significa sempre essere al vertice di tutto. In un’azienda, soprattutto se di grandi dimensioni, esistono diversi step, ovvero vari livelli dirigenziali con livelli di responsabilità più o meno elevati. Più si sale più, sotto di sé, si troveranno altre figure manageriali via via più importanti. Per capirci meglio, questa è la classificazione: 

  • Top manager: sono i responsabili più importanti, quelli ai vertici di un’azienda. In particolare, possono essere di tre tipologie:
    CEO (Chief Executive Officer), che gestisce tutti i processi aziendali;
    CFO (Chief Financial Officer), che gestisce le finanze e le performance finanziarie;
    COO (Chief Operating Officer), che gestisce le attività progettuali e mette in marcia le strategie individuate dal CEO
  • Middle manager: è la figura di congiunzione tra i vertici e i vari reparti, si occupa di coordinare i responsabili di livello inferiore.
     
  • First line manager: è il livello dirigenziale “di base”. I manager in questa fascia rispondono direttamente al middle manager, e di solito coordinano un team di dipendenti, non di responsabili. 

Il passaggio da un livello al successivo avviene, naturalmente, con il tempo e l’esperienza maturata all’interno dell’azienda stessa. 

Come diventare manager: cosa studiare? 

A questo punto vediamo cosa studiare per raggiungere l’obiettivo: come diventare manager? Di certo per una figura di così grande responsabilità lo studio è parte imprescindibile del percorso da seguire, ma oggi come oggi non esiste un percorso univoco per intraprendere questa strada. 

Ciò significa che hai davanti a te diverse opportunità, tutte valide allo stesso modo, e che in egual maniera possono condurti alla carriera che sogni. Puoi vederlo da te, analizzando il percorso di formazione alle spalle di figure manageriali di grande successo oggi. Per esempio Nicoletta Luppi, prima donna in assoluto ad aver ricoperto il ruolo di President and Managing Director presso MSD Italia, è laureata in Letterature Moderne e ha poi conseguito un master in Business Administration presso la LUISS School of Management (Roma). O per esempio Bill Gates, il cui nome è noto a tutti: principale fondatore di Microsoft, la laurea non ce l’ha. Ha infatti abbandonato gli studi intrapresi ad Harvard prima in Giurisprudenza e poi in Informatica, per lanciare il proprio business. Ed è andata così bene che nel 2007 Harvard decide di conferirgli una laurea ad honorem, ma questa è un’altra storia. 

Tutto ciò per rafforzare il concetto: non c’è un percorso specifico per diventare manager aziendale, ma tanti sentieri percorribili. Certo è che alcuni funzionano meglio di altri: ecco qualche spunto utile per te. 

Università e corsi di laurea 

Anche se non necessaria e obbligatoria, la laurea rappresenta un requisito davvero molto utile, e potremmo dire quasi imprescindibile per diventare manager. Quasi, perché non sai mai dove la vita può portarti con le competenze che acquisisci man mano. Ma un aiuto in più è sempre meglio che un aiuto in meno, e la laurea in questo vale davvero tanto. 

Quale indirizzo universitario seguire all’università? Il più indicato in assoluto è quello che riguarda Economia o Business Management, perché naturalmente fornisce tutte le competenze tecniche di cui un manager ha bisogno. È il più attinente, ma si rivelano molto utili anche le lauree in Marketing e in Ingegneria Gestionale, soprattutto per verticalizzarsi su specifici settori. 

Oltre alla laurea triennale e/o magistrale, il vero salto di qualità lo si fa seguendo uno dei numerosi master in management che offrono gli atenei italiani. Puoi anche proseguire gli studi con un Master di alto livello in una business school, come per l’appunto la Luiss di Roma. 

Diventare manager senza laurea 

Ebbene sì, volendo è possibile anche diventare manager senza laurea. Così come si può diventare imprenditori, o “semplicemente” milionari, è possibile anche arrivare ai vertici di un’azienda senza passare tra i banchi di un ateneo. Come? 

Naturalmente non dall’oggi al domani, o senza fare sforzo alcuno: l’impegno da spendere è doppio! Questo perché dovrai sia studiare e formarti a dovere, sia riuscire a dimostrare che vali comunque anche se non hai la laurea. Molto spesso, infatti, viene posta tra i requisiti fondamentali a priori, e tu non hai neppure l’opportunità di mostrare di cosa sei capace. Ciononostante, è una strada percorribile anche grazie alle numerose alternative all’università che ti permettono di diventare manager. Un paio di esempi validi: 

  • Corsi manageriali mirati proprio allo sviluppo delle skills di un manager. Vengono erogati in presenza o anche in e-learning, così da essere fruibili da chiunque e ovunque si trovi. 
  • Master senza laurea: sono percorsi di apprendimento orientati all’utilizzo delle nuove tecnologie, molto specifici e verticali. Uno dei più diffusi è quello per diventare project manager.

Studiare business english 

A prescindere dal percorso di studi che hai deciso di intraprendere, non puoi diventare manager aziendale senza conoscere l’inglese. E no, una conoscenza di base o intermedia non basta: l’inglese è la lingua del business, il linguaggio che si utilizza per comunicare con le aziende internazionali e con i vertici delle altre realtà aziendali. Cosa che tu ti troverai a fare, e anche piuttosto spesso! 

La scelta migliore, pertanto, è quella di studiare business english, ovvero l’inglese orientato al mondo professionale. Ancora meglio se scegli di seguire un corso alla fine del quale è garantita la certificazione di business english, per attestare le tue competenze linguistiche. In questo senso, anche le esperienze di lavoro all’estero possono dare un enorme valore aggiunto al tuo curriculum vitae.

Leggi anche: Lavorare in Nuova Zelanda: visto, pro e contro  

Come diventare manager: competenze trasversali necessarie 

Lo studio tecnico non è, però, l’unico requisito necessario per diventare manager aziendale. Anzi: in questo campo, le competenze trasversali sono quasi più importanti! Questo perché una figura dirigenziale deve saper amministrare diversi aspetti, gestire il personale e il team e comunicare con varie figure, oltre che essere competente nel suo campo. 

Ci vuole il giusto piglio, per così dire. E sì, anche questo è qualcosa che viene insegnato durante il corso di studi, mentre in altri casi si tratta di qualità personali da potenziare e ottimizzare con un lavoro interiore. 

Le soft skills necessarie al manager sono: 

  • Leadership e mentorship: indiscutibilmente al primo posto. Devi essere d’ispirazione per il gruppo, che al tempo stesso valorizzi e rafforzi. Non sei il boss dall’altra parte della scrivania, ma il leader che guida e indirizza, che consiglia e supporta.
  • Gestione del tempo: il time management è fondamentale per l’organizzazione efficace del lavoro. Devi saper pianificare nel lungo periodo, guardando oltre e ponendo date e limiti definiti. Si lavora quasi sempre con un approccio deadline-oriented.
  • Empatia e apertura mentale: imprescindibili e complementari alla leadership. Accogliere le idee di tutti, comprendere le esigenze e sapersi mettere nei panni degli altri sono attività fondamentali per la creazione di un clima disteso e produttivo.
  • Doti comunicative: tutto questo non può esistere senza eccellenti doti comunicative. Devi saper parlare con trasparenza e chiarezza, ma al tempo stesso in modo efficace, affabile e disponibile.
  • Problem solving: tra le skills più importanti c’è quella di saper individuare strategie e soluzioni per problemi attesi e non. Nelle situazioni più inaspettate e urgenti, è a te che tutti si riferiranno per la “risposta definitiva”: don’t panic!
  • Delegazione del lavoro: tra gli aspetti più importanti anche la capacità di assegnare a ogni membro del team un task, suddividendo così gli obiettivi in compiti minori.
  • Creatività e curiosità: potrebbero sembrare qualità non necessarie per diventare manager, ma la realtà oggi è diversa. Verso un mondo più innovativo, originale e funzionale, è sempre più importante la capacità di guardare fuori dagli schemi anche da parte delle figure dirigenziali. Stare al passo con i tempi, aggiornarsi su trend e notizie è fondamentale allo stesso modo, ancora di più nel reparto marketing. 

Quanto guadagna un manager: stipendio 

Uno degli aspetti che di certo interessa maggiormente è lo stipendio del manager. Niente di strano: la qualità della vita dipende anche (e spesso soprattutto) dal salario percepito, e informarsi a riguardo è più che legittimo. Detto questo, quanto guadagna un manager è una questione particolare, che dipende moltissimo da:

  • settore in cui opera l’azienda che lo assume;
  • dimensioni dell’azienda 
  • esperienza maturata e anni di lavoro 
  • livello dirigenziale  

Nonostante questo ci sono però degli stipendi medi a cui possiamo fare riferimento, che corrispondono circa a:

  • 2500€ al mese per il manager che lavora in una piccola azienda
  • 4000€ al mese per il manager che lavora in un’azienda di medie-grandi dimensioni 

Più si sale di livello più, naturalmente, lo stipendio cresce in proporzione. In Italia, i manager più importanti arrivano a guadagnare anche 120.000€ l’anno, o addirittura a superare questa cifra già così esorbitante. 

Manager più richiesti: le 14 figure manageriali più ambite 

Come abbiamo visto fino ad ora, “diventare manager” significa tutto e niente: esistono tantissime tipologie diverse di questa figura! Ma quali saranno le più richieste? 

Ecco alcuni dei ruoli dirigenziali la cui richiesta è in forte crescita:

  • E-commerce manager: responsabile del canale di vendita online, è un esperto del mondo digitale in ambito commerciale. 
  • Social media manager: responsabile della gestione della presenza social di un’azienda o di una figura professionale, come un influencer
  • Export manager: responsabile dell’internazionalizzazione di un’azienda che vuole lanciarsi sul mercato estero, di cui è esperto. 
  • Content manager: responsabile della pianificazione e della gestione dei contenuti, organizza piani editoriali e fornisce precise indicazioni al team creativo. 
  • Brand manager: responsabile dell’aumento della brand awareness e della gestione della reputation aziendale. Segue i lanci di prodotto e si occupa, spesso, anche del personal branding del CEO o di altre figure manageriali. 
  • Account manager: responsabile dell’acquisizione di nuovi clienti e della fidelizzazione di quelli che sono stati già acquisiti;
  • Store manager: responsabile di un punto vendita che si occupa della gestione dell’organizzazione e del raggiungimento degli OKR (objective key results).
  • Product manager: responsabile di tutte le fasi di creazione di un prodotto, dall’ideazione del packaging alla scelta del prezzo. Ne segue anche l’andamento sul mercato e prende decisioni in merito. 
  • Sales manager: responsabile del team di vendita, si occupa di definire il target di riferimento così come il budget a disposizione.
  • Project manager: responsabile della realizzazione di un progetto in ogni sua fase, a partire dalla pianificazione, passando per la definizione di obiettivi e budget fino ad arrivare a esecuzione e monitoraggio. 

Naturalmente non finiscono qui. Esistono tantissimi altri tipi di manager, tra cui:

  • Shift manager
  • Innovation manager 
  • Store manager 
  • Key account manager 

Ognuno dei quali si occupa di un settore ben definito. Tra le professioni manageriali in crescita indichiamo anche mobility e sustainability manager, i quali operano nell’ambito della sostenibilità ambientale e del rispetto dell’ecosistema da parte delle aziende. Ne parliamo meglio qui, negli articoli dedicati: 

Come diventare manager: conclusioni 

Quella del manager è una strada tutta in salita, una scala che parte dai gradini più in basso all’interno dell’azienda e punta ai vertici. Ci vogliono tempo e anni di esperienza, a giudicare dalla media di età dei manager: 47 anni e mezzo (fonte: Manageritalia.it). 

Ma l’acquisizione di seniority non è di certo l’unico aspetto che ti permetterà di raggiungere quel ruolo! Certo che no: è la perfetta combinazione tra competenze tecniche, qualità personali e conoscenza del settore che ti ci farà arrivare. 

Non ti resta far altro che cercare la strada migliore per entrare nell’ambito lavorativo dei tuoi sogni, che sia tramite gli studi universitari o con uno stage extracurriculare. Datti tempo, metticela tutta e, di certo, sarai in grado di diventare un manager di successo proprio come desideri. Noi te lo auguriamo di tutto cuore! 

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