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Lavorare in un museo: professioni e stipendio

Hai una forte passione per l’arte, la storia o la scienza? Sai tutto riguardo alle opere più famose e sei sempre pronto a parlarne a chi hai di fronte? Oltre alla guida turistica, allora, puoi prendere in considerazione la possibilità di lavorare in un museo!

Scegliendo questa strada, avrai modo di vivere l’atmosfera magica che caratterizza le gallerie e gli istituti culturali ogni giorno della tua vita. In base alla professione museale che intraprendi, avrai ovviamente mansioni e ruoli diversi, ma in via generale lavorare nei musei è sempre molto stimolante. 

Si tratta inoltre di un’ottima prospettiva per il proprio futuro. Soprattutto in una terra così ricca d’arte e di musei imperdibili come l’Italia, infatti, buttarsi nel settore culturale e turistico è sempre una buona idea. Se hai da poco preso il diploma e ti stai chiedendo cosa fare dopo la maturità, questa è un’ottima soluzione.

Ma quali sono i requisiti per lavorare in un museo? Che studi bisogna intraprendere? E, soprattutto, quali sono le opportunità professionali esistenti? Scopri questo e molto altro in questa guida targata Orientativamente! 

Lavorare in un museo: gli studi universitari 

Partiamo da qui: per lavorare in un museo è necessario sviluppare determinate competenze. Quali dipende molto dal tipo di professione che si andrà a svolgere, oltre che al settore del museo: abbiamo istituti dedicati all’arte, ma anche alla storia e alla scienza di ogni genere, dalla biologia allo spazio. In ogni caso, è sempre importante essere figure preparate e pronte a rispondere alle esigenze del museo e dei suoi ospiti. 

Per questo, la strada universitaria più comune per lavorare nei musei è frequentare l’Accademia delle Belle Arti, che ti dà conoscenze approfondite in vari settori: 

  • arti visive come pittura, grafica, scultura e decorazione;
  • progettazione; 
  • arti applicate, come arredi e scenografie; 
  • restauro 

Esistono poi altre opportunità, sempre parlando di laurea: 

  • Beni Culturali, per lavorare nell’ambito della tutela, della conservazione e della valorizzazione di tutto ciò che presenta interesse storico, artistico e culturale. Dopo la laurea triennale è possibile continuare fino al master in Museologia per specializzarsi nell’uso delle tecnologie applicate all’ambito museale;
  • Archeologia: molto banalmente, consigliato per chi sogna di diventare archeologo
  • Archivistica, biblioteconomia e codicologia, per specializzarsi nella gestione degli archivi dei manoscritti, che possono essere digitali oppure cartacei; 
  • Storia dell’Arte, per una conoscenza quanto più generale e approfondita di tutto ciò che concerne l’arte e il suo passato. 

Lavorare nei musei senza laurea: è possibile? 

La domanda sorge spontanea: serve per forza l’università o è possibile lavorare nei musei senza laurea

Naturalmente la risposta varia a seconda del tipo di professione che vorresti svolgere. Se si tratta di figure altamente specializzate nell’ambito del restauro, della conservazione o della ricerca, allora mi spiace dirti che per conseguire l’obiettivo la laurea è strettamente necessaria. 

Se però ti chiedi se è possibile fare un altro tipo di lavoro al museo senza laurea, allora ti diciamo di sì. Sono tante le persone che operano all’interno degli istituti culturali senza aver conseguito specifici studi: parliamo di chi si occupa dell’accoglienza, per esempio, degli addetti alla biglietteria e alla sicurezza

Anche chi opera nel settore IT non ha necessariamente la laurea, per esempio il web developer o il copywriter, ed entrambi possono lavorare in un museo (o per esso). 

Come lavorare in un museo

Detto questo, parliamo adesso del percorso di assunzione: come lavorare in un museo? Per rispondere a questa domanda, dobbiamo fare una distinzione tra musei pubblici e musei privati, perché i requisiti e il processo sono diversi. 

In ogni caso, prima di cominciare a proporti alle aziende dovrai assicurarti di avere portato a termine i doverosi studi, e di avere le competenze per svolgere attività museale. 

Lavorare in un museo pubblico

Con museo pubblico si intende un istituto culturale gestito direttamente dagli enti dello Stato, vale a dire comuni, province, regioni o dallo Stato in sé per sé. 

Per lavorare nei musei pubblici bisogna, dopo aver studiato all’università uno dei corsi di riferimento, superare un concorso pubblico

Trovare il bando per questi concorsi non è così semplice, poiché vengono pubblicati davvero raramente. Tuttavia ti invitiamo a non disperare e controllare con regolarità il sito del MIBACT, ovvero il Ministero dei Beni e delle Arti Culturali e del Turismo, alle seguenti pagine: 

Naturalmente in base alle mansioni trovi bandi che richiedono la laurea e bandi per cui, invece, puoi candidarti con il solo diploma di scuola superiore. 

Lavorare nei musei privati 

A differenza dei precedenti, i musei privati sono gestiti da fondazioni e società indipendenti rispetto allo Stato. Questo significa che possono promuovere un processo di assunzione tutto loro, senza dover sottoporre i candidati al concorso. 

Per lavorare nei musei privati, quindi, ti basterà rispondere alle offerte di lavoro che trovi sui vari portali con il tuo curriculum e una buona lettera motivazionale. Spesso il sito ufficiale del museo mette a disposizione la pagina “lavora con noi”, da cui puoi inviare una candidatura spontanea anche senza offerte in corso. 

Ricorda che, in casi come questo, è importante riuscire a fare colpo. Ti diamo qualche consiglio per fare un’ottima impressione qui: 

Lavorare in un museo: le professioni

Fatte le doverose premesse, eccoci arrivati a scoprire quali sono le opportunità reali per lavorare in un museo. Ovvero, quali professioni puoi svolgere? 

Partiamo dalle figure specializzate e tecniche dell’ambito museale, che sono: 

  • Curatore museale: si occupa di progettazione, organizzazione e gestione degli allestimenti e delle esposizioni temporanee. È la figura più caratteristica del museo ed è anche conosciuta come conservatore, In un certo senso, rappresenta un po’ il visual merchandiser del museo: anziché gestire gli spazi di un negozio, lo fa con le ale, i settori e i piani di un istituto culturale;
  • Guida turistica o educatore museale, che si occupano di indirizzare ed educare il pubblico ai vari elementi di interesse interni al museo;
  • Archivista, ovvero l’addetto alla gestione degli archivi: c’è ma non si vede!
  • Restauratore, colui che si occupa di restaurare, riparare e valorizzare le opere museali in modo da conservarne la bellezza e il valore nel tempo. Sia lui che l’archivista si occupano anche di ricerca e gestione delle collezioni;
  • Direttore museale, la figura più importante del settore che si occupa di coordinare e controllare l’operato di tutti gli altri, gestendo la struttura nella sua interezza. 

Abbiamo poi l’operatore museale, che si occupa di diverse mansioni legate al rapporto con il pubblico. Può essere un addetto alla biglietteria, per esempio, e svolgere check-in e prenotazioni. Oppure può occuparsi di farsi trovare disponibile e svolgere funzione di assistente quando necessario, rispondendo alle domande degli ospiti che si rivolgono a lui. O ancora, l’operatore museale può essere una sorta di receptionist e svolgere attività legate all’accoglienza

In tutti questi casi non c’è bisogno di aver seguito studi particolari, ma è sempre meglio prepararsi comunque e avere nozioni di: 

  • informatica
  • lingue straniere (inglese e almeno un’altra delle più conosciute)
  • amministrazione

Infine abbiamo gli addetti alla sicurezza e i professionisti del settore IT, che si occupano del sito web del museo. Questi ultimi possono più nel dettaglio lavorare alla costruzione del sito web oppure alla creazione delle strategie di marketing per garantirgli visibilità. 

Requisiti per lavorare in un museo 

A questo punto il concetto è chiaro: i requisiti per lavorare in un museo variano a seconda della professione che si vuole svolgere. È ovvio che servirà la laurea in Archeologia per effettuare scavi e studi sui reperti, così come è limpida la necessità di seguire un corso di development per programmare il sito internet del museo. 

In via generale, comunque, ci sono delle caratteristiche che proprio non possono mancare a chi decide di dedicare la vita ad arte, storia o scienza. Parliamo innanzitutto della passione, ma anche delle doti comunicative e della gestione del rapporto con il pubblico: quasi in ogni caso, infatti, ti trovi in condizione di dover interagire con le persone, ed è giusto che tu sappia farlo al meglio. Cordialità e disponibilità sono fondamentali in un museo, luogo in cui le persone si recano per apprezzare l’arte e trascorrere qualche ora piacevole in pace. 

Lavorare nei musei: quanto si guadagna? Stipendi medi 

Anche per quest’ultimo paragrafo la ripetizione è doverosa: lo stipendio di chi lavora in un museo dipende dalla professione che svolge. Ma non solo: ci sono altri fattori che determinano il guadagno in questo caso: l’esperienza fa tanto, così come la grandezza della realtà museale. Se prendiamo come esempio la figura del direttore di museo -la più alta e importante del settore-, noteremo drastiche differenze tra il direttore che lavora agli Uffizi e quello del piccolo museo di paese. 

Detto questo, lo stipendio medio di una guida turistica che lavora al museo si aggira intorno ai 15.800€ l’anno, similmente ad archivista e restauratore. Un allestitore guadagna sui 17.000€ l’anno, mentre l’archeologo arriva ai 18.000€. Ricorda, però, che si tratta di cifre generiche e che i guadagni effettivi dipendono da museo a museo. 

Bene, ora sai tutto ciò che ti serve sapere sulle opportunità per lavorare nei musei. Che ne pensi? Solo l’idea di poter girare tra le stanze piene di quadri famosi per tutto il giorno ti entusiasma? Allora non esitare e scegli la tua strada: saprà di certo portarti alla felicità. Se però non sei convinto, continua a seguirci: qui su Orientativamente trovi tantissime altre guide alle singole professioni o ad ambiti più ampi come questo. Se i musei non ti hanno convinto, prova a cambiare rotta e scopri come lavorare nella natura

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